Quasi sette ore a raccogliere carte. Questo e' stato il tempo stimato riguardo la permanenza degli operatori della Questura al Conservatorio
Le cose pero' si ingarbugliano ancora. Dopo tre missive del Ministero ora il direttore chiede al presidente nominato ma sospeso dal Tar, di produrre ulteriore documentazione ed i titoli comprovanti i requisiti richiesti...
Nostro servizio
Quasi sette ore a raccogliere carte. Questo è stato il tempo stimato riguardo la permanenza, ieri, degli operatori della Questura al Conservatorio Statale di Musica "Nicola Sala".
Per come abbiamo già scritto ieri, dobbiamo ritenere che la Procura della Repubblica stia adesso acquisendo le carte che comprovino le denunce che il presidente Antonio Verga ha presentato relativamente ad azioni che egli ritiene siano state condotte nella illegittimità amministrativa con valenza a carattere penale.
Le cose però al posto di sbrogliarsi con questa operazione della Polizia, nel senso che raccolte le carte si dovrà poi attendere la decisione del sostituto cui è stata affidata l'inchiesta, sembra si vadano ancora più complicando.
Abbiamo già detto della missiva del Ministero giunta al Conservatorio venerdì sera con la quale, con toni decisi e forti, è stato chiesto, per dirla in breve, di esaminare a fondo i curriculum dei tre indicati nella terna da proporre al ministro ed in particolare di verificare se per tutti ricorrano i presupposti previsti dalla normativa per aspirare alla nomina a presidente del Conservatorio.
Questo perché la presunta unanimità nella ultima decisione, nei fatti non ci sarebbe stata visto che un componente avrebbe fatto mettere a verbale che la documentazione di Antonio Rossi, il presidente nominato dal ministro ma sospeso dall'ordinanza del Tar, non sarebbe probante.
Il direttore, a questo punto, avrebbe inviato una nuova missiva, ma solo a Rossi, per l'ottenimento, in un paio di giorni, di ulteriore, idonea documentazione.
Una richiesta che sembrerebbe intempestiva in quanto, forse, andava fatta alla prima richiesta di chiarimenti del Ministero, a cui si è risposto invece con una conferma della terna, e non alla terza missiva.
Comunque sia, le cose si ingarbugliano e di questo se ne debbono essere convinti anche taluni componenti del Consiglio Accademico che prma di riunirsi nuovamente, forse già venerdì prossimo, chiedono chiarimenti allo stesso loro direttore che presiede il Consiglio Accademico.
comunicato n.149521
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