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Benevento, 10-05-2022 20:29 ____
La Polizia di Stato e' stata per molte ore stamane al Conservatorio Statale di Musica "Nicola Sala" per raccogliere materiale
Con ogni probabilita' e' la logica conseguenza delle denunce presentate dal presidente Antonio Verga che talune questioni amministrative, evidentemente con valenza penale, ha ritenuto essersi concretizzate al di fuori della correttezza e della legittimita'
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La Polizia di Stato è stata per molte ore stamane al Conservatorio Statale di Musica "Nicola Sala" per raccogliere materiale cosiddetto probante.
E' noto che il presidente Antonio Verga, nelle settimane scorse, ha presentato negli uffici della Questura più denunce circostanziate su varie questioni amministrative che si ritiene avessero valenza penale e quindi con l'obbligo, per l'amministratore pubblico, della denuncia.
La prima fu fatta contro ignoti a seguito del taglio sconsiderato di piante centenarie ubicate nel complesso degli Scolopi di via Bartolomeo Camerario, struttura di proprietà del Conservatorio medesimo.
Poi si è proseguito con molte altre questioni che il presidente Verga ha ritenuto essersi concretizzate al di fuori della correttezza e della legittimità amministrativa.
Verga sarebbe, quindi, stato ascoltato come da prassi, dopo le denunce scritte, dalla Polizia di Stato che ha trasmesso ovviamente le carte alla Procura della Repubblica che oggi ha inviato gli stessi uomini della Questura a prelevare dal Conservatorio tutti gli atti che dovrebbero sostanziare quanto denunciato da Verga.
La vicenda della nomina del nuovo presidente e della composizione della terna ad opera del Consiglio Accademico, terna all'interno della quale deve scegliere il ministro dell'Università e della Ricerca, non c'entrerebbe con l'azione della Polizia di Stato di stamane anche se, quando si indaga, di solito, si vuole anche conoscere a fondo il contesto ed evidentemente capire anche perché non si riesce a mettere in condizione il ministro di fare una nomina nel rispetto della normativa.
La nomina del nuovo presidente che il Ministero ha individuato in Antonio Rossi, giovane commercialista di Benevento, è stata oggetto di denuncia di Verga al Tribunale Amministrativo Regionale il quale ritenendo ci fosse il fumus boni iuris, cioè buone ragioni della verisimiglianza di un diritto, ha sospeso la nomina, ritenendo di doversi meglio valutare il possesso dei titoli richiesti, rinviando nel merito la questione a novembre.
Con la stessa Ordinanza il Tar aveva anche imposto al Ministero, entro il 30 aprile scorso, di assumere una decisione sul che fare.
Il Ministero ha, quindi, chiesto al Consiglio Accademico, presieduto dal direttore del Conservatorio Giosuè Grassia, ritenuto da Verga il primo responsabile di tutte le sue doglianze e quindi anche delle denunce presentate in Questura, di riesaminare la terna proposta in prima istanza con particolare riguardo ai requisiti richiesti dalla normativa, terna originariamente composta da: Caterina Meglio, Antonio Verga ed Antonio Rossi.
Il Consiglio Accademico ha risposto confermando tale terna ma evidentemente qualcosa stavolta non ha funzionato nel verbale della riunione trasmesso al Ministero, che conterrebbe un distinguo, visto che il Ministero venerdì scorso ha inviato una nuova missiva al Consiglio Accademico del Conservatorio sottolineando, con toni forti, incongruenze e prerogative autoconcesse che vanno al di là di quanto richiesto dal Ministero.
Insomma la cosa si è fatta seria anche sotto questo punto di vista perché il Ministero stavolta vuole vederci chiaro.
L'Istituto di via Mario la Vipera non sta attraversando un momento felice.
L'augurio di tutti e che questa nuvola nera passi in fretta.

comunicato n.149487




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