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Benevento, 02-05-2022 18:51 ____
Il 25 aprile non e' la Festa della Liberazione ma, per esteso, la Festa della Liberazione dal nazifascismo
Anno dopo anno, e' stata svuotata di significato per diventare una ricorrenza. Piero Mancini scrive una lettera aperta al presidente dell'Anpi, Amerigo Ciervo
Redazione
  

Piero Mancini scrive una lettera aperta al presidente dell'Anpi, Amerigo Ciervo.
"Il 25 aprile (nella foto la manifestazione di quest'anno) non è - si legge - la Festa della Liberazione, come ovunque si scrive ma, per esteso, la Festa della Liberazione dal nazifascismo.
Anno dopo anno, è stata svuotata di significato per diventare una ricorrenza.
Questa del 2022, sarà ricordata per la triste conclusione di una lunga parabola discendente che ha portato al definitivo fallimento dell'Anpi.
Nata per evitare la rinascita del nazifascismo non è riuscita nel suo compito.
Nel nostro Paese agiscono tante formazioni, con molto seguito, che a queste miserevoli ideologie si rifanno.
L'Anpi è, oggettivamente, da tempo una depandance del Pd, utilizzata per appoggiare e legittimare propri obiettivi politici.
Nel caso, rafforzare le discusse posizioni sulla guerra in Ucraina, totalmente dettate dagli Usa.
Equiparando i valori della Resistenza con la legittima difesa ucraina contro l'invasione russa, con l'assenso dell'Anpi.
Una contestata forzatura politica della Storia che perfino un moderato analista come Lucio Caraccciolo, direttore di Limes, ha evidenziato e confutato.
Per la maggioranza degli ucraini i componenti del famigerato battaglione Azov è composto da eroici difensori della patria.
L'Osce e l'Alto Commissariato Onu per i diritti umani li hanno accusati di crimini di guerra e contro l'umanità.
Gli spietati neonazisti dell'Azov sono noti, non solo in Ucraina, come torturatori, tagliagole e stupratori.
I crimini iniziarono a Odessa, il 2 maggio 2014, nel modo più atroce: Una cinquantina di persone bruciate vive nell’incendio della Casa dei Sindacati.
Sono proseguiti nel Donbass, fino a oggi, con stupri e omicidi di civili russofoni. Quasi sempre torturati e sgozzati, in un tentativo di epurazione etnica per creare la pura razza ucraina.
Pazzi criminali che i media scandalosamentre esaltano come eroici resistenti.
Un falso storico, quindi, equiparare la Resistenza partigiana ai neonazisti che nell’acciaeria Azovstal, commettendo un crimine di guerra e contro l’umanità, si sono fatti scudo per settimane di anziani, donne e bambini. Incredibilmente considerati eroi della patria dal presidente Zelensk'yj.
Il 22 marzo il "Quotidiano Nazionale", scandalizzato, scrive: "Battaglione Azov: il comandante "Eroe d'Ucraina" il più alto riconoscimento. Il discusso Denis Projipenko su cui pesano dal 2014 accuse di crimini di guerra, ha ricevuto…
L’autorevole periodico Micromega ha pubblicato una chiara analisi con il titolo: "La guerra in Ucraina e i "nazisti bravi" del battaglione Azov".
Purtroppo, il criminale battaglione è solo la punta dell’iceberg.
E' il più conosciuto per i suoi tanti efferati crimini, ma tutti i nazisti godono di vasta solidarietà non solo dalle istituzioni, in cui sono presenti, in gran numero, ai più alti livelli.
Una forte componente del partito di Zelensk'yj, servire il Popolo, è dichiaratamente neonazista.
Come mai questa vasta presenza di neonazisti nelle istituzioni ucraine?
Storicamente considerati come normale e positiva espressione nazionalista.
Il fondatore del nazismo ucraino, Stepan Bandera, colpevole del genocidio di migliaia di polacchi e ebrei, è riconosciuto, nei libri di storia ucraini, come eroe fondatore della Patria.
Come in Italia, Mazzini e Garibaldi. Per conoscere bene la storia dell'Ucraina, digitare: La Biblioteca di Alessandria, Stepan Bandera, davvero un nazista è eroe dell’Ucraina.
Una chiara lezione di 46 minuti, da non perdere per capire la vera Ucraina.
L'esercito ucraino, ai più alti livelli della gerarchia, ha un gran numero di ufficiali neonazisti.
Simboli nazisti ucraini, meno conosciuti della svastica, sono cuciti sulle divise dell'esercito.
Purtroppo, la situazione sta diventado incontrollabile e la guerra coinvolge l'Europa sempre di più. Diventata, con l'invio di armi, cobelligerante. Pagando prezzi altissimi in termini di economie allo sfascio.
Di questo agli Usa non importa affatto. Anzi, per loro è un buon tornaconto.
Non hanno mai digerito i fiorenti rapporti commerciali con Russia e Cina.
Per farli saltare, hanno privatizzato il povero, di armi e risorse, esercito ucraino: l'esercito Usa, della Nato e ucraino sono diventati una cosa sola, a direzione unica americana. In questa guerra sapientemente mediatica, un falso mito è quello di Zelinsk’yj eroe democratico.
Il 26 aprile un Disegno di Legge è stato registrato nel Consiglio Supremo dell'Ucraina. Con esso si proibisce, per dieci anni, a tutti i partiti di opposizione di presentarsi a tutte le elezioni.
La notizia, come al solito oscurata dai media, è stata data da Of the Left and dissenters ukraine.
In Italia è stara ripresa solo dalla rivista Contropiano con il titolo: "In Ucraina i partiti d'opposizione fuorilegge per dieci anni di repressione".
Anche la libertà di stampa è inesistente, con arresti di giornalisti e blogger.
Notizie importanti censurate per non cancellare l'immagine di Zelinsk'yj. Dell’eroe che difende la libertà, la democrazia e i valori occidentali.
Immagine creata ad arte, dalla sapiente propaganda Usa.
Che i compiacenti media italiani hanno subito, comodamente e acriticamente, accettato. Abituati a oscurare notizie scomode: non a caso, nella classifica mondiale sulla libertà di stampa, il nostro Paese occupa il poco onorevole 54esimo posto.
Infine, Enrico Letta. Con la sua suicida politica sta spianando la strada alla vittoria, elezioni politiche del 2023, a Fdi.
Scavalcando a destra Salvini e la Meloni, il Pd è diventato una loro componente minoritaria.
Il piagnisteo del voto utile, per fermare la destra nostalgica, non paga più. Per non essere accusato di appoggiare Putin, un dittatore fascistoide, manifesto il mio consenso alla Marcia per la Pace, Perugia-Assisi. Una manifestazione importante, coerente, autorevole e autonoma da tutti i partiti. Dove non sono state sventolate bandiere della Nato e degli Usa, come è avvenuto nei cortei dell'Anpi.
Con una partecipazione molto alta è stata espressa una chiara e forte critica alle posizioni del governo e dei partiti, che non tengono in nessun conto la volontà pacifista della maggioranza degli italiani, che chiedono la fine immediata della carneficina e il non invio di armi più potenti.
E' necessario impedire l'escalation militare, prima che sia troppo tardi.
Purtroppo il clima non è dei migliori.
Per aver partecipato alla Marcia, perfino padre Alex Zanotelli, in modo vile e spudorato, è stato accusato di sostenere Putin.
Il livore che rende lividi gli esponenti del Pd per chi sfugge al controllo politico del partito è simile a quello dei fascisti verso i partigiani.
I veri, che ai nazisti sparavano, non quelli farlocchi dell'AnPidi!"

comunicato n.149303




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