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Benevento, 26-04-2022 18:27 ____
Le prevedibili conseguenze dell'embargo del gas russo saranno tali da far aumentare notevolmente la crisi della nostra economia
E' stato chiesto con grande vigore e intransigente insistenza da Enrico Letta, segretario del Pd, in ossequiosa e deferente obbedienza alle pressanti direttive di Usa e Nato, commenta Piero Mancini
Redazione
  

I motivi reali di una nuova guerra, già mondiale.
E' questo il titolo della nota di riflessioni, inviataci da Piero Mancini (foto).
"Caro direttore - scrive - dopo solo due mesi di guerra in Ucraina gli effetti collaterali economici sul nostro Paese iniziano a diventare molto pesanti, per l'alto numero di persone coinvolte, tanto da non essere più sopportabili.
Le prevedibili conseguenze dell'embargo del gas russo, chiesto con grande vigore e intransigente insistenza da Enrico Letta, segretario del Pd, in ossequiosa e deferente obbedienza alle pressanti direttive di Usa e Nato, saranno tali da far aumentare notevolmente la crisi della nostra economia.
Prepariamoci a pagare costi sociali altissimi, che graveranno sul nostro già fragile sistema sociale.
La lunga crisi del sistema economico iniziata nel 2008, sommata all'emergenza pandemica, non hanno prodotto la disarticolazione del nostro sistema, economico e produttivo, in così breve tempo.
La situazione è già talmente grave che il Sole24Ore del 25 aprile ha pubblicato uno studio dal titolo: "Guerra e Crisi. Caro energia e spesa mandano in rosso 5 milioni di famiglie. A rischio deficit anche i redditi fino a 21mila euro".
Cioè della maggioranza degli italiani.
Ricordo che nella nostra città il reddito medio annuo, il più alto della provincia, è di solo 13mila euro e che un gran numero di cittadini sopravvive grazie ai risparmi dei trentennali Buoni Fruttiferi Postali.
Sono queste affermazioni oggettive e condivisibili, perché tutti comprendono bene le conseguenze più immediate, generali e personali. Forse meno, o non affatto, condivisibile è ciò che vado a scrivere.
E’ vano e fuorviante il vasto dibattito televisivo incentrato sulla personalizzazione del conflitto, imposto da chi detiene il monopolio della comunicazione: il cattivo dittatore Putin, contrapposto al buono, eroico e democratico  Zelensk’yj.
Più che una narrazione frutto di una sceneggiatura, una gigantesca operazione psyop mediatica. Semplice e immediata, come uno spot pubblicitario.
Che, proprio come la persuasione occulta della pubblicità, rapisce immediatamente e conduce come un gregge milioni di tele-ipnotizzati incapaci di decodificare un messaggio costruito con sapienza, dove si vuole.
Le ragioni vere e terribili, per distruttività e per il coinvolgimento già di tutte le più importanti nazioni del mondo, in modo diretto e indiretto, della guerra sono più complesse e non ancora ben evidenziate.
Questa nuova guerra mondiale è il frutto dello scontro feroce fra capitali internazionali che non trovano più terreno e occasioni per valorizzarsi velocemente e in modo significativo.
Dopo vaste guerre economiche, per la conquista dei mercati per mettere a valore le merci; e finanziarie, per accumulare ricchezze immense nel più breve tempo possibile, siamo arrivati a una rottura non più gestibile in modo pacifico.
Necessita una nuova guerra vera, vasta e oltremodo distruttiva per ricominciare un nuovo ciclo di valorizzazione.
Il vecchio consunto e sterile ciclo del capitalismo produttivo è iniziato in occidente subito dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Rafforzato e esteso dalla folgorante vittoria del neoliberismo, con la caduta del Muro di Berlino, e la conquista di nuovi mercati.
Con la formazione della famosa globalizzazione.
Da un lato, la conseguenze della globalizzazione dei mercati è stata la velocissima sovra-produzione delle merci che ha li ha ingolfati, scatenando una crisi mondiale, iniziata nel 2008 e mai superata.
Per crearne nuovi si deve distruggere in profondità quelli saturi esistenti. A questo servono le guerre.
Dall’altro lato, quello del capitale finanziario, oltre alle normali speculazioni, per continuare a lucrare in modo super-veloce è stato costretto a creare monete virtuali, come i bitcoin.
Perfino in Cina, prossimo obiettivo militare degli Usa e della Nato, il sistema di produzione è neoliberista. Il neoliberismo è stato la fase suprema e finale del capitalismo.
Si potrebbe cambiare paradigma economico: dalla feroce competizione fra nazioni, alla pacifica cooperazione fra i popoli. Ma gli americani, pur di conservare il dominio imperiale, preferiscono la guerra.
E' la sola strada che conoscono. E' nel loro Dna. E' la loro storia fondante: da sempre alla conquista di nuovi territori, con la forza delle armi.
Sempre in guerra, con tutti e perfino tra loro. A causa del violento agire quotidiano ogni anno muoiono molte migliaia di americani. Un Far West permanente.
Gli europei, dovrebbero fermarli, non acconsentire e subire. Invece, come acefali automi, tutti a ubbidire e seguirli.
Caro direttore, sono state tante le riflessioni, che mi ha onorato di pubblicazione, sui pericoli insiti nelle contraddizioni del neoliberismo.
Purtroppo, siamo solo insignificanti numeri rispetto alla potenza d'immensi capitali che velocemente, sui mercati mondiali, come uno tsunami, tutto travolgono.
Tutti, consapevoli e no, siamo coinvolti e pagheremo prezzi altissimi".

comunicato n.149147




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