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Benevento, 23-01-2022 09:43 ____
Malgrado gli anni trascorsi Zi ndunetta rimane la fruttivendola indimenticabile del mercato cittadino
Prima del terremoto del 23 novembre 1980, quel luogo in piazza Commestibili era visitato, quotidianamente, da tante massaie. Le varie postazioni, sempre le stesse, erano oramai ben conosciute ed ogni esercente era noto e, senza spreco di tempo, si sapeva dove trovarlo, ricorda De Lorenzo
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Peppino De Lorenzo, oggi, ricorda un altro singolare personaggio della nostra città, Zi ndunetta (nella foto di apertura), nota fruttivendola, tra le più conosciute del mercato generale in piazza Commestibili, in via Gaetano Rummo.
"Prima del terremoto del 23 novembre 1980, il mercato generale in piazza Commestibili era visitato, quotidianamente, da tante massaie.
In quegli anni, non vi era stata ancora la capillare diffusione dei supermercati e, quindi, quel mercato, tra l'altro, fornito di ogni genere alimentare, e non solo della frutta, per molti costituiva un punto di riferimento obbligato.
Con la continua frequentazione, giorno dopo giorno, si era stabilito un consolidato rapporto tra venditori e massaie.
Le varie postazioni, sempre le stesse, erano oramai ben conosciute.
Ogni esercente era noto e, senza spreco di tempo, si sapeva dove trovarlo.
Il terremoto del 1980 cambiò tutto e, successivamente, un altro mercato, non della stessa estensione, che esiste ancora oggi, fu posizionato in via Torre della Catena oggi via dell'Università.
Tra i fruttivendoli, particolare e molto conosciuta, divenuta un personaggio, era Zi ndunetta (nella prima foto in basso alla sua postazione al mercato sorto in sostituzione di quello generale).
Era una donna molto robusta.
Aveva sposato Luigi Dambrosio (seconda foto in basso), diversamente da lei, esile, originario di Caivano.
Zi ndunetta, all'anagrafe Antonietta Tavino, anche quando i malanni si intensificarono, continuò a recarsi al mercato all'alba, rimanendovi sino al pomeriggio.
Sempre cortese con i clienti che si rivolgevano a lei fiduciosi.
Sosteneva, convinta, che la sua merce fosse la migliore e la più fresca di giornata.
Abitava in un vano terraneo in via Bosco Lucarelli.
Con lei, il marito e le figlie Anna, Consiglia e Rita, quest'ultima, in famiglia, chiamata Ritella.
Finalmente, in seguito, riuscì ad ottenere l'assegnazione di un alloggio popolare in via Giovanni De Longis.
In questo modo, fu trovata una più funzionale sistemazione.
Conobbi Zi ndunetta agli inizi della mia professione.
Si rivolse a me per una severa forma di ipertensione arteriosa ribelle ad ogni cura.
Da quel giorno, divenni il suo medico, fino alla morte.
E, dopo di lei, spentosi in precedenza anche il marito, il bel rapporto è proseguito con le figlie.
Di Zi ndunetta mi rimane un ricordo dolcissimo e, senza tema di smentite, posso affermare che, tra le tante pazienti che ho incontrato, lei sia stata una delle più legate a me.
"Vi voglio bene, mi ripeteva, potete essere mio figlio".
Spesso, mio malgrado, ero anche costretto ad assumere un atteggiamento forte e deciso al fine di convincerla a fermarsi e lasciare, quando i malanni aumentarono, il suo lavoro al mercato.
Ricordo il tempo in cui, già avanti negli anni e le non poche sofferenze, con difficoltà, il pomeriggio, lasciata la sua postazione, prima di rincasare, veniva da me.
Segnatamente in estate, giungeva madida di sudore  e, sempre con affetto, con toni forti, la invitavo a darmi ascolto.
Malgrado gli anni trascorsi, Zi ndunetta rimane la fruttivendola indimenticabile del mercato cittadino".

 

comunicato n.146720




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