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Benevento, 29-09-2021 18:02 ____
I manifesti irriverenti di Mimmo Franzese riportano questa scialba campagna elettorale ai tempi del Dopoguerra quando la satira era pungente
Oggi al massimo sui tabelloni elettorali troviamo i faccioni dei candidati, faccioni anonimi e talvolta anche fatti per far sorridere. L'autore e' convinto di aver strappato qualche sorriso ma Mastella si arrabbia e minaccia querele
Nostro servizio
  

I tabelloni che accolgono la pubblicità elettorale sono stati risvegliati da un tuffo nel passato dirompente.
Da un punto di vista storiografico (non ci interessa qui la querelle politica che lasciamo alle parti in causa) sembra essere ritornati ai bei manifesti di satira, anche molto forte ed incisiva, dell'immediato dopoguerra dove a realizzare le vignette erano addirittura illustratori, anche famosi.
Poi, tranne qualche sprazzo di qualche anno fa che prendeva di mira sempre la famiglia Mastella con un albero genealogico fatto ad arte, c'è stato un periodo di grande decadentismo.
Solo faccioni, spesso insignificanti e, senza voler essere offensivi, talvolta anche ridicoli, di candidati che non vedono l'ora di guadagnare quello spazio anche a costo di spendere soldi per il grafico, la tipografia e soprattutto gli attacchini, soldi che non porteranno ad alcun risultasto. Ma anche questo sanno.
Oggi, dicevamo, grazie a Mimmo Franzese, a cui abbiamo telefonato per fargli i complimenti per l'intuizione avuta, abbiamo un po' rivissuto quegli anni in cui la satira era il sale di ogni campagna elettorale e dove i faccioni erano meno visibili e la pubblicità del singolo, più discreta.
Erano i partiti, infatti, che si davano battaglia a colpi di manifesti.
Quando alle eleziooni del 1948 il grafico entrò nella stanza del presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, guida carismatica in tutti i sensi della Demopcrazia Cristiana dell'epoca per mostrargli alcuni bozzetti che attaccavano in maniera forte il Partito Comunistra Italiano, De Gasperi disse: Ma è proprio necessario scendere al loro livello?
Presidente, gli fu risposto, è necessario.
E così fu e così comparvero i manifesti irriverenti di cui oggi il collezionista, lo storico, va a caccia per acquistarne qualcuno.
Fatta la premessa, diciamo che quest'oggi sono usciti tre manifesti voluti da Mimmo Franzese (lo stesso che, lo ricordiamo, fece i falsi verbali di contravvenzione alle passate elezioni ma quando all'epoca era candidato con Mastella ndr) che irridono alla campagna elettorale della famiglia allargata di Mastella.
Nulla, secondo la nostra modesta esperienza giornalistica, di penalmente rilevante.
Si tratta di satira, certamente irriverente, ma niente di più, di quella satira che un po' ci è mancata in tutti questi anni.
L'iniziativa l'ha presentata con una nota inviata alla Stampa lo stesso Mimmo Franzese.
"Ho preferito per queste elezioni tenermi fuori dalla guerra dei manifesti elettorali, in tanti mi avete chiesto: Che fine hanno fatto il tuo spirito d’innovazione e il tuo anticonformismo?
Ritengo, scrive ancora Franzese, che la comunicazione, in politica, sia fondamentale, sia per promuovere una semplice bottiglia d’acqua, sia, e soprattutto, per far conoscere la propria città.
Per ogni cosa c'è un metodo diverso che può essere produttivo e concreto.
Sottolineo che, per me, la politica è una cosa seria e credo che candidare chiunque esso sia, di Caserta, di Avellino o della provincia di Benevento, nelle file mastelliane alle elezioni comunali 2021 della nostra città, sia una barzelletta.
La politica deve tornare ad appassionare le persone!
Tutto ciò, però, accade solo se si smette di fare false promesse, concedere lavori flash negli ultimi giorni, onorare finte inaugurazioni…
Si pensi, piuttosto, a prendere esempio da chi ha portato la città di Matera dal quasi anonimato di qualche anno fa ad una città che funziona e che è piena di turisti! Non mi interessa sotto quale bandiera si trovino gli amministratori di Matera, ma hanno la mia stima. Ciò che è stato fatto in quel territorio è lodevole e mi dà speranza.
Sono certo che anche a Benevento si possa lavorare seguendo questo esempio.
Per questo, ancora una volta, cercherò di sorprendervi, provando nelle prossime ore a far sì che vi spunti un sorriso, così come feci nel 2016 quando comparve una finta multa sulle vostre auto o una finta lettera di Equitalia nella cassetta della posta. Il tutto, suscitò, in un primo momento, la vostra stizza, poi, un sorriso per uno "scherzo" ben riuscito.
Ora quello che farò vi indurrà a riflettere su ciò che è stato proposto in questa campagna elettorale.
Sarò attaccato, ingiuriato e strumentalizzato, ma non mi importa: le tematiche possono essere affrontate nelle strade, nei quartieri e nei programmi, non di certo in messaggi spot.
Buon divertimento".
A Franzese ha risposto anche Mastella, che non l'ha presa bene, e sbaglia, e minaccia ancora una volta di adire la magistratura.
"In queste ore la città è stata selvaggiamente tappezzata da ridicoli manifesti realizzati a fini di propaganda da un candidato, già consigliere comunale.
Sicuramente oggetto di sanzione amministrativa perché abusivi, ho segnalato gli stessi manifesti in una denuncia alle autorità competenti, per le conseguenze che ne discenderanno in sede penale e civile. 
Mi auguro che, in questi ultimi giorni, di campagna elettorale ciascun candidato possa esprimere, ai cittadini ed ai propri elettori, il meglio di quello che si immagina per Benevento, dando vita ad confronto sereno sul futuro della città. 
Credo che sia giusto stigmatizzare queste derive e mi auguro che, per evitare un imbarbarimento del dibattito, il candidato sindaco di quella coalizione ne prenda opportunamente le distanze".
Infine la dichiarazione di Luigi Diego Perifano: "Ho appreso della presenza in città di manifesti che, ancorché firmati da un candidato della mia coalizione, non sono in linea con gli indirizzi e i contenuti dell'attività di comunicazione da me posta in essere, sin dall'inizio della campagna elettorale, nel totale rispetto dei canoni di qualità e correttezza.
Sono certo che rimarrà un episodio isolato".

                 

                                                

comunicato n.143998




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