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Benevento, 30-08-2021 13:24 ____
Chiude "Citta'-Spettacolo". Con Giordano un primo bilancio: Vorrei che la citta' si stringesse intorno ad essa come fa con la Nazionale di calcio
Ed invece ancora cosi' non e'. Lavorero' affinche' questo rapporto cambi e che il capoluogo diventi piu' collaborativo e disponibile. Segnali importanti ci sono. Poi il direttore artistico svela il siparietto sul Premio Strega...
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Ultimo appuntamento con la Stampa per parlare, con "chiacchiere e cornetti", del programma della giornata di Città-Spettacolo, che si conclude oggi, appunto, e per allargare anche il commento a ciò che ci si aspetta e che lascia questo Festival al suo passaggio, il suo quarantaduesimo passaggio, quello di quest'anno.
Renato Giordano in apertura della chiacchierata, moderata da Giovanni Chiusolo, giornalista, ha lodato l'azione meritoria portata avanti dal Teatro "Eidos" di Mimmo Soricelli che si rivolge ai ragazzi.
E' un lavoro importante che viene compiuto perché abitua i più giovani al Teatro.
A seguire è stato presentato il programma dell'ultima giornata del Festival che si chiuderà, come è noto, con il concerto di Gianna Nannini a piazza Risorgimento alle ore 22.30.
In piazza Federico Torre, alle 22.00, si esibità la "Salzano Band", di cui abbiamo già parlato ieri, mentre in piazza Roma ci sarà la band "Ice-Angels 32" in concerto.
Il gruppo, composto da Antonio Luciano, Carlo Amendola e Gianluigi Clemente, ha dato un assaggio, nel corso della Conferenza Stampa, della performance che stasera certamente coinvolgerà il pubblico che sarà presente ad ascoltarlo.
Giordano ha sottolineato anche il successo dello spettacolo di ieri sera a piazza Roma "Talento da Festival", Musica Contest, a cui hanno preso parte 32 gruppi o cantanti.
Al primo classificato è andato un premio di 500 euro.
Molto vasta la partecipazione al voto visto che sono state un migliaio le persone che hanno ritirato la tessera per il voto mentre a votare effettivamente sono stati in 761.
Al vincitore, Leffre Alex Furno, sono andati 137 voti, ha riferito Marco Vetrone. Furno è un giovane cantante che è anche cameriere.
Qui Giordano ha tenuto a precisare che anche Mahmood faceva il barista a Milano.
Spero che Alex faccia un'altrettanta bella carriera.
Una cosa però gli dico: Non farti pregare per cantare (il giovane, probabilmente per motivi personali, stamane non è stato presente alla Conferenza Stampa).
Nello spazio dedicato alle domande, al di là del giudizio che si può dare su questa manifestazione, che, per come è, non ci pare sia meritevole di critiche particolari, siamo stati interessati invece dalle situazioni più ampie e che interessano la risposta della città, situazioni che ci siamo raccontate nel corso di queste conversazioni mattutine: Il forno a due passi dal Teatro Romano che non vende 400 cornetti richiesti dall'organizzazione per la notte del 28 agosto; il bar che non dà la bottiglina d'acqua agli artisti pur avendo ricevuto le attenzioni del Festival; il totem lungo corso Garibaldi, mezzo acciaccato ed appartenente a precedenti manifestazioni di luglio rimasto lì non si sa perché; piazza Guerrazzi dove era comparso il cartello che informava che dal 27 agosto non si poteva sostare su quella piazza perché sarebbe stata eretta l'impalcatura per rifare la facciata del Palazzo (con quel che significa anche per il ristorante della zona) che ospita il rettorato di Unisannio.
Tutto questo proprio a metà rassegna, come se spostare in avanti l'inizio dei lavori di quattro giorni avrebbe mutato le sorti del mondo...
Poi, fortunatamente, qualcuno avrà fatto notare la inopportunità della decisione e l'impalcatura, almeno fino a ieri sera, non è stata montata, ma la "mossa" era stata fatta.
Insomma una città, abbiamo sottolineato, che si muove ed agisce come se la rassegna non gli appartenesse e che continua sulla sua strada senza rendersi collaborativa e disponibile.
Giordano con molta onestà ha detto che condivideva ogni parola da noi detta e che bisogna lavorare molto per fare in modo che questo atteggiamento cambi.
Fortunatamente questi episodi, eclatanti questo sì, non rappresentano la maggioranza di chi invece vuole partecipare e chi si propone come ponte, come costruttore di collegamenti, tra la città, appunto, nelle sue molteplici componenti, e la rassegna che, giunta alla sua 42esima edizione, non può definirsi appartenere a questo o a quel direttore artistico o amministrazione comunale perché è di tutti.
Giordano, in verità, ci ha raccontato lui, come abbiamo già scritto nei giorni precedenti, di quasi tutti gli episodi che abbiamo citato.
Il mio è un lavoro onesto, ha detto, e mi pongo rispetto alla rassegna con l'atteggiamento del buon padre di famiglia.
Non ho scheletri nell'armadio e quindi posso dire ciò che penso.
Sono semplicemente un artigiano dello spettacolo.
Sul festival vorrei però che la città si unisse, al di là delle critiche sulle cose che magari non sono andate come si auspicava, critiche che ovviamente accetto e di cui faccio tesoro.
Vorrei assistere alla stessa unione che si verifica quando gioca la nostra nazionale di calcio.
Sarà difficile ma insisterò perché ciò avvenga.
Anche sul Premio Strega voglio svelare un aspetto sconosciuto ai più.
Sono stato io che ho imposto di renderlo molto più agevole, con poche e brevi domande agli autori. Prima di me c'erano solo lunghe e referenziali domande che peraltro appesantivano di molto la manifestazione.
Poi con Anna Maria Romualdi, direttrice dell'epoca della Fondazione Bellonci, decidemmo che bisognava agire e così facemmo e rendemmo più snello l'incedere del Premio.
Giordano ha risposto anche alla domanda del collega Antonio Esposito che ha chiesto lumi sui costi del Festival.
Vengono spesi circa 500-600mila euro a cui si devono aggiungere altri 100.000 euro, circa, che derivano dagli incassi sugli spettacoli.
Una cifra certamente importante ma falcidiata dalle tasse.
Lo Stato con una mano ti dà e con l'altra ti prende.
La metà di questa cifra viene spesa per la Siae e per tutti iservizi che occorrono a cominciare dalla presenza dei Vigili del Fuoco, dei dipendenti del Teatro Romano e così via.
Da quello che rimane attingiamo per pagare gli ospiti.
Ovviamente non siamo in grado di ottenere le esclusive che ci costerebbero tantissimo ma io non ho problemi se ci sono stati eventi simili nei "paraggi".
L'importante è che non siano marchette estive.
Per fare un esempio sulle differenze dei costi legati a ciò che si chiede, Mariano Rigillo debuttò qui a Benevento lo scorso anno e costò quanto una prima teatrale che va dai 30 ai 50mila euro.
Una replica, invece, si assesta intorno agli 8-9mila euro.
Lo stesso discorso è per i complessi, le band.
Debbo però dire con soddisfazione, ha concluso Giordano, che sia Gianna Nannini che Mahmood sono venuti a Benevento per la prima volta.

 

comunicato n.143277




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