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Benevento, 30-08-2021 11:05 ____
Sul palco del Teatro "Massimo" Estragone-Fetto e Vladimiro-Intorcia, barboni seduti su una panchina dialogano in modo molto animato, delle elezioni
L'uno teneva per Moretti e l'altro per Perifano. I litigio con il passare del tempo e' salito di tono. Ma stavo solo sognando, ammette Piero Mancini. Poi mi riaddormento e non accadeva da luglio del 2000 quando sono stato licenziato
Redazione
  

Uno scritto di Piero Mancini (foto) sulla prossima campagne elettorale in città.
"Caro direttore - si legge - la sovrapposizione di Città Spettacolo, uno spot di qualche importanza per il sindaco uscente, con la campagna elettorale ha agito sul mio inconscio.
Ho fatto un sogno che ricordo perfettamente.
Nel Teatro Massimo, Michelangelo Fetto e Tonino Intorcia, recitavano una commedia famosa: "Aspettando Godot", di Samuel Beckett.
Estragone-Fetto e Vladimiro-Intorcia, mal messi, barboni seduti su una panchina, dialogavano, in modo molto animato, delle elezioni.
Estragone teneva per Moretti. Vladimiro per Perifano.
Il litigio, con il passare del tempo, saliva di tono.
Ognuno pensa che Godot, colui che avrebbe risolto i loro problemi, stava arrivando e fosse proprio il candidato preferito.
La commedia termina con i due che si menano e finiscono al tappeto. L'interpretazione è perfetta. Il competente pubblico li porta in trionfo.
Mi sveglio e subito scrivo per non dimenticare.
Stranamente, mi riaddormento. Non accade dalla fine del mese di luglio del 2000, quando sono stato estromesso, insieme a altre 123 persone, dal modo del lavoro.
Ricomincio a sognare. Perifano, diventato sindaco, convoca Fetto e gli affida la direzione artistica di Città-Spettacolo.
Il sindaco gli chiede di non continuare a tradire lo spirito originario e fondante della rassegna teatrale.
Di tornare alle radici e, nell'interesse generale, ridarle l'autorevolezza culturale che aveva conquistato.
Anche lui vuole utilizzare risorse locali, riconoscendo però professionalità e capacità.
Superando, finalmente, la mera fedeltà senza qualità. Non è vendicativo.
Razionalmente affida il gravoso compito a chi ha dimostrato con amore, grandi sacrifici, capacità e impegno, di essere all'altezza dell'incarico, anche se non lo aveva sostenuto in campagna elettorale.
Mi sono risvegliato e ho pensato che i sogni, specialmente quelli collettivi, non si avverano mai. Erano le 3.00. Ho iniziato a riflettere sulla campagna elettorale reale. Sui suoi paradossi.
L'unica candidata a sindaco è di destra, identitaria.
Talmente da presentarsi con un lungo vestito nero. Forse lo ha indossato perché il nero valorizza il suo viso. Forse perché il nero sfila.
Purtroppo, nel suo caso, quel colore ricorda anche le tristi sfilate con le braccia tese.
La destra candida una donna; la "sinistra progressista", almeno candiderà donne capolista?
E’ una storica dirigente, non un volto nuovo. Lo apprendo dalla presentazione. Mostra tanta grinta e una dialettica di livello.
Si professa assolutamente contraria al sindaco uscente.
Denuncia il suo malgoverno e di non essere stato coerente con le promesse fatte. Che la città merita un sindaco migliore.
Fino a che punto Rosetta De Stasio sarà coerente con ciò che afferma? In caso di ballottaggio darà indicazione di votare Perifano, pur di liberare la città dal tanto avversato sindaco uscente?
Farà come Montanelli, o preferirà l’astensione?
Se dovesse farlo non favorirebbe il tanto avversato sindaco uscente e, perfino, i transfughi opportunisti che hanno tradito il suo partito?
Ancora peggio sta messo Moretti, già molto ridimensionato da Corona.Il volto nuovo, al ballottaggio, indicherà ai suoi elettori l’astensione, favorendo il volto vecchissimo?
Gli elettori della coppia Corona-Moretti, progressisti e di sinistra più spinta, seguiranno l’eventuale ipotizzata indicazione?
Un grande problema reale per i due, perché questo cosciente elettore non è propenso a essere utilizzato per astrusi giochi politici fatti sulla sua testa.
Dettati da contrasti personali, di leadership e altro, e per obiettivi diversi da quelli dichiarati e/o poco chiari.
E' intransigente oppositore del sindaco uscente e non seguirebbe alcuna indicazione che lo favorirebbe e, delegittimando chi tanto ha osato, si recherebbe a votare.
Altri cinque anni di minestroni maleodoranti dello spocchioso Renatino?
Altri cinque anni di battaglie per difendere gli alberi? Altri cinque anni di strapotere regalato alla ditta Mastella family? Altri cinque anni di indiscriminato consumo di territorio?
Altri cinque anni? Un vero incubo per tanti beneventani, già molto provati.
Comunque, una campagna elettorale avvincente. In cui qualcuno corre il concreto e reale pericolo di perdere credibilità e legittimità, in modo irrimediabile!

Ps: Dal 25 al 29 agosto si è tenuta a Calitri, in provincia di Avellino, la IX edizione dello "SponzFest", ideato e diretto da Vinicio Capossela.
Anche questa edizione, ha attirato l'attenzione della Stampa, delle tivvù e delle radio nazionali.
Vinicio Capossela è stato intervistato, per ben sette minuti, dalla seguitissima trasmissione "Non è un Paese per Giovani", di Rai Radio2.
Ha ottenuto moltissimo utilizzando un piccolo budget, tanto inferiore a quello di Città Spettacolo. Di ciò, bisognerebbe meditare. Molto".

comunicato n.143275




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