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Benevento, 21-08-2019 20:47 ____
Finisce in Tribunale la contesa tra Carlo La Peccerella dell'Asd Pallamano ed il presidente dell'Us Acli Alessandro Pepe
La vicenda e' quella relativa all'assegnazione della concessione per la gestione del PalaFerrara
Redazione
  

Finisce in Tribunale la contesa tra Carlo La Peccerella dell'Asd Pallamano ed il presidente dell'Us Acli, Alessandro Pepe, in merito all'assegnazione della concessione per la gestione del PalaFerrara.
"Sgomento, incredulità e stupore, queste le impressioni che ho provato - scrive in proposito La Peccerella - alla rappresentazione dei fatti, riportati e rappresentati in modo completamente distorto.
Posso tranquillamente affermare che il sopralluogo è avvenuto in totale serenità e in pieno spirito collaborativo (diversamente non poteva essere), tanto che alla fine del sopralluogo Alessandro Pepe (presidente Us Acli), stringendomi la mano, mi aveva anche ringraziato per la disponibilità mostrata.
Evidenzio che la mia presenza presso la struttura, aggiuntiva rispetto a quella degli impiegati comunali, è stata espressamente richiesta dal Comune con nota del 7 agosto scorso, laddove si individuava la necessità della nomina e dell'intervento di un responsabile per i sopralluoghi da effettuare alla struttura oggetto di bando di gara.
Premesso ciò, mi preme sottolineare che l'unico momento di tensione, causato peraltro da un collaboratore di Pepe, Martino Fioretti, si è avuto allorquando, prima dell'inizio del sopralluogo, premettevo che all'interno della struttura vi erano beni di proprietà della mia Associazione.
Evidentemente questa precisazione è stata scorrettamente interpretata come volta ad ostacolare oppure ad interferire con lo svolgimento delle attività di sopralluogo, tanto da indurre Martino Fioretti ad annunciare di chiamare i carabinieri se avessimo proseguito in tale atteggiamento (mah!).
Ricordo bene, ricorderanno bene le persone presenti (tra cui anche gli impiegati comunali), che fu stesso Pepe ad allontanare il collaboratore definendolo "maleducato ed inopportuno" (cit).
Dopo di che, si è proceduto ad un minuzioso reportage fotografico, sia dei locali interni che di quelli esterni alla struttura, che provvedevo immediatamente ad aprire.
L'unico locale che non è stato possibile ispezionare è un  bagno interno della struttura, lato gradinate del pubblico, del quale sin dall'origine il sottoscritto non ha mai avuto le chiavi.
Poiché questi sono i fatti realmente accaduti, risulta essere del tutto inspiegabile ed offensiva l’affermazione di Pepe secondo cui "altre persone... ci confondevano sullo stato delle cose e davano diverse disinformazioni sul come procedere o sul perché, rifiutando più volte di farci fotografare gli accessi e anche lo stato delle cose"; stravagante, incomprensibile e pretestuosa è l'ulteriore affermazione di Pepe circa il beneficio che l'attuale gestore della struttura avrebbe tratto "poiché ingiustamente avvantaggiato dalla conoscenza dei luoghi nella totalità, ma soprattutto per avere visionato tutti i possibili antagonisti candidati alla gestione della struttura", tanto da richiederne la preventiva esclusione.
E' evidente l'idea, anzi l'auspicio di qualcuno, che la nostra associazione non debba gestire questa struttura e pertanto non debba partecipare a questo bando.
Forse perché il bando premia chi ha realmente lavorato nel corso degli anni.
Forse perché il bando premia chi ha raggiunto i più alti successi sportivi.
Forse perché il bando prevede premialità per chi si avvale di allenatori di caratura internazionale (il coach della associazione è un allenatore croato d 4° livello internazionale).
Forse perché il bando prevede punteggi per la partecipazione di dirigenti federali all'interno della Associazione  (sono delegato regionale Figh).
Forse perché il bando premia chi è realmente radicato nel rione dove è ubicata la struttura, nella città di Benevento (basta vedere il luogo di nascita dei tesserati della nostra associazione).
Forse è vero, è troppo rischioso farci partecipare.
Allora devo dire, mio malgrado, che tutto torna.
E' da tempo, infatti, che leggiamo articoli su testate online riferiti alla gestione di questa struttura, come se l'unico problema della città di Benevento fosse la gestione del PalaValentino Ferrara (forse per alcuni consiglieri è l'unico problema degno della loro attenzione); o come se fosse l’unico impianto sportivo ad avere problemi.
Ancora, sempre i soliti attori ci hanno definiti più e più volte morosi (qualifica valida evidentemente solo in relazione agli impianti di proprietà del Comune di Benevento ma non per quelli della Provincia di Benevento come ad esempio il Palatedeschi); ebbene, i "morosi" hanno restituito il bene alla città all'indomani dell'alluvione del 2015, ripristinando a proprie spese lo stati dei luoghi e rendendo il PalaFerrara di nuovo agibile, così come più volte pubblicamente riconosciuto dal primo cittadino della nostra città (cit. "Terremo conto dei lavori eseguiti").
Posso dire a voce alta che se oggi questa struttura può essere messa a Bando è grazie al sudore ed alle risorse economiche di ogni tesserato, genitore ed amico della associazione.
Pertanto poiché quanto riportato da Alessandro Pepe non corrisponde al reale svolgersi dei fatti (questo non è altro che il degno epilogo di una campagna denigratoria che dura oramai da anni), e ritenendo che le sue affermazioni a mezzo stampa siano lesive della mia immagine e di quella dell’Associazione che rappresento, ho dato mandato al mio legale di agire per procedere con le più opportune azioni legali nelle competenti sedi giudiziarie".

comunicato n.124759




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