Portale multimediale d'informazione di Gazzetta di Benevento

 

stampa

letto 4748 volte

Benevento, 21-08-2019 18:41 ____
La societa' dei rifiuti di Napoli programma di sversare 16.500 balle all'area Stir di Casalduni
Si ribella il presidente della Provincia, Antonio Di Maria: Basta, non vogliamo tornare ad essere la pattumiera dell'intera regione Campania. Abbiamo gia' dato ampiamente negli anni passati e paghiamo ancora per la nostra generosita'
Redazione
  

Non esiste alcun accordo con Sapna (Società Provinciale della Città Metropolitana di Napoli) che ha addirittura programmato di destinare alla area Stir di Casalduni 16.500 balle corrispondenti a 20.000 tonnellate di rifiuti provenienti dall'area napoletana.
E' quanto ha scritto il presidente della Provincia, Antonio Di Maria (foto), in una lettera indirizzata al prefetto, alla deputazione parlamentare e regionale, ai sindaci, ai soggetti economici e sociali del Sannio, alla stessa Sapna, alla Regione Campania, agli Enti d'Ambito napoletani e a quello di Benevento.
Di Maria ha chiesto al prefetto di Benevento l'immediata convocazione di un Tavolo di confronto e, nel contempo, la mobilitazione politico-istituzionale a tutti i livelli di responsabilità per la difesa del territorio onde impedire il conferimento di 20.000 tonnellate di rifiuti.
L'enorme quantitativo di balle di rifiuti, nei disegni Sapna, dovrebbe essere provvisoriamente stoccato dal 31 agosto al 10 ottobre prossimi presso lo Stir di Casalduni per consentire i programmati lavori di manutenzione al Termovalorizzatore di Acerra.
Ma tale soluzione, ha ribadito Di Maria nella sua lettera, non ha mai trovato il coinvolgimento della Provincia di Benevento, "sebbene la titolarità dell’impianto Stir di Casalduni appartiene solo e soltanto alla stessa Provincia".
Di Maria, pertanto, ha disconosciuto "qualsivoglia impegno possa essere stato assunto da soggetti e/o Enti diversi dalla Provincia".
Peraltro, la stessa Sapna, che ha redatto il "piano", non lo ha nemmeno reso noto alla Provincia: la Rocca dei Rettori, infatti, lo ha appreso e lo ha letto solo per via indiretta.
"Già questo - ha dichiarato Di Maria - è sufficiente per diffidare la Sapna ad assumere iniziative che interessino aree ed impianti del nostro  territorio".
Peraltro, ha ancora precisato il presidente della Provincia, la Sapna ha ritenuto di coinvolgere il solo Ente d'Ambito di Benevento, riferimento che, ha dichiarato lo stesso Di Maria, "risulta sicuramente insufficiente se non intempestivo perché, allo stato, esso Ente d'Ambito non ha sufficiente titolarità in merito in quanto non pare abbia completato la procedura per la sua istituzione attraverso la composizione di tutti gli organismi, così come prevede la Legge Regionale 14/16, che dispone in materia".
Per quanto riguarda il merito del "piano" Sapna da 20mila tonnellate, ha osservato ancora Di Maria, non si capisce come lo Stir di Casalduni, avvolto dall'incendio dell'agosto 2018 che lo ha reso inoperante e da un altro focolaio lo scorso 15 agosto, possa ospitare ulteriori 20.000 tonnellate di rifiuti in balle.
Peraltro, l'incendio del 2018 ha fatto rilevare la presenza colà di circa 19.000 tonnellate di rifiuti giacenti da diverso tempo che non erano stati conferiti al Termovalorizzatore di Acerra, "una quantità significativa che - ha scritto Di Maria - travalicava ogni limite normativo e amministrativo.
Una bomba ecologica che, dai postumi dell’incendio, si è manifestata in tutta la sua consistenza.
Una minaccia reale che mina da tempo l'equilibrio ambientale di una intera area".
Per il resto, ha continuato il presidente della Provincia sannita, "il Sannio ha già subìto l'onta della mortificazione istituzionale ed ambientale" per aver dovuto in passato "dare ospitalità", a quanto si disse "in nome della solidarietà", a quantità di rifiuti "tal quale" enormemente superiori a quelle prodotte nel Sannio, ovvero a svariate migliaia di tonnellate proveniente dai territori di fuori provincia e sversati nelle discariche di Montesarchio, Toppa Infuocata, Sant'Arcangelo Trimonte, Serra Pastore di San Bartolomeo in Galdo.
Con in più, ha precisato Di Maria, la beffa che a tutt'oggi, senza alcun ristoro né ambientale, né economico, i cittadini del Sannio debbono pagare di tasca propria la gestione di tali discariche che continuano quotidianamente a produrre da oltre un decennio smisurate quantità di percolato prodotto dai rifiuti altrui.
"E' mortificante essere lo sversatoio della Regione Campania", ha dichiarato Di Maria.
"Il Sannio merita oggi - ha scritto il presidente della Provincia - un'adeguata difesa per evitare ulteriori prevaricazioni che sicuramente aggravano oltremodo le mortificazioni subite e che pesano in misura intollerabile sul  nostro bilancio ambientale".
Concludendo la sua nota rivolta al Sannio tutto, queste le proposte del presidente della Provincia: "Rivolgo un appello al signor prefetto affinché s'istituisca un tavolo istituzionale per affrontare fino in fondo tutti gli aspetti di questa problematica passati, presenti e futuri.
Rivolgo un appello alle rappresentanze parlamentari, regionali, ai sindaci, alle rappresentanze economiche e sociali affinché ci sia una voce corale per concorrere a respingere questo nuovo attacco al territorio che può minare anche le residue speranze di risollevare le sorti di uno sviluppo sistemico ed ampio".

comunicato n.124758




Società Editoriale "Maloeis" - Gazzetta di Benevento - via Erik Mutarelli, 28 - 82100 Benevento - tel. e fax 0824 40100
email info@gazzettabenevento.it - partita Iva 01051510624
Pagine visitate 397297751 / Informativa Privacy