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Benevento, 24-06-2019 14:19 ____
Ancora pericolosi muri. Reali, per fermare i migranti. Virtuali, per le merci. Tra dazi e sanzioni
Piero Mancini si dice amareggiato e molto preoccupato di questa situazione globale
Redazione
  

Un Piero Mancini (foto), amareggiato e molto preoccupato, ci ha inviato un nuova nota di riflessioni.
"Caro direttore - scrive - la nostra molto fortunata generazione ha vissuto due grandissimi avvenimenti, storicamente esaltanti e indelebili: l’uomo sulla luna, 20 luglio 1969, e la caduta del Muro di Berlino, 9 novembre 1989.
Nel 1989 eravamo tutti felici: finalmente era finita la pericolosa contrapposizione tra due blocchi che, con la crisi dei missili a Cuba, avevano rischiato di portarci alla terza guerra mondiale.
Finiva l'incubo di una guerra nucleare e anche la guerra fredda, economica e politica, con la vittoria del capitalismo neoliberista Usa sul capitalismo di Stato russo, erroneamente indicato come socialismo o, addirittura, comunismo.
Raggianti: libertà e, in futuro, tanto benessere per tutti.
Con gli anni queste mervigliose promesse, sperate e propagandate, si sono rivelate grandi illusioni.
Oggi assistiamo al tradimento della politica e dell’economia fondata sul neoliberismo, contro l'intera umanità: tanti normali cittadini pensavano che la globalizzazione, che ha comportato uno sconvolgimento mondiale e sofferenze in milioni di persone, fosse solo una momentanea distorsione del sistema.
Un scotto da pagare nella prima, superabile, fase.
Però, una generazione di giovani consapevoli, in tutto il mondo, per aver denunciato le insopportabili distorsioni economiche, migliaia di finanzieri e grandi industriali sempre più ricchi e miliardi di poveri sempre più disperati, sono stati repressi brutalmente.
Il sistema economico costruito dal neoliberismo oggi è moralmente delegittimato, in profonda e pericolosissima crisi.
Che per difendere il proprio spietato potere e le immense ricchezze accumulate, innalza muri.
Prima contro persone migranti, adesso perfino per bloccare la libera circolazione delle merci.
Il dio libero Mercato è morto.
Ucciso non dal comunismo, come si temeva, ma dal sistema economico costruito dal neoliberismo.
Che mentre si dibatte per non affogare nelle sue stesse contraddizioni, non trova di meglio che erigere, anche con i dazi decisi da Trump, un Muro enorme contro la libera circolazione delle merci.
Quanti muri costruiti!
In Israele, contro i palestinesi. Negli Usa, al confine con il Messico e, in Ungheria, contro i migranti. Perfino nel nostro Paese.
Oggi, un muro virtuale per fermare solo le navi delle Ong, che salvano persone dalla morte per annegamento; domani, tra le regioni ricche del nord e quelle povere del sud, tramite la prevista autonomia.
Quando si scende a questi cinici e incivili comportamenti è l’intera umanità che muore.
Quante spietate guerre commerciali si stanno combattendo, con durissimi provvedimenti, nell’intero mondo? I duri effetti collaterali, da tempo, si fanno sentire sulla pelle di miliardi di persone normali.
Anche con la disperata migrazione di ben 70 milioni di poveri.
Tra cui migliaia di giovani dalla nostra città e provincia.
I dazi, al 25%, che Trump ha imposto contro le merci europee, cinesi, indiane e, perfino, messicane e le sanzioni economiche, imposte per motivi strumentali e di strategia geopolitica degli Usa, non sono forse atti di guerra?
L'autarchia, peggio perfino della globalizzazione!
Il pericolo di una terza guerra mondiale, superati con la caduta del Muro di Berlino, con orrore, si ripresenta aumentato per la profonda crisi economica, che alcuni economisti, premi Nobel, hanno indicato come stagnazione secolare.
Non è, la mia, una fobia astratta, senza alcun fondamento: le stesse condizioni  economiche scatenarono la seconda guerra mondiale.
Conoscere la storia, anche economica, dovrebbe insegnare a non commettere gli stessi gravi errori.
Purtroppo l'imperialismo, l'avidità e la voglia di potenza acceca.
Gli Usa, la Cina, la Russia e l'Europa sono impegnati in una spietata e suicida competizione-contrapposizione, per diventare la prima potenza mondiale.
Invece di cooperare per la difesa della vita del genere umano sul pianeta, messo in pericolo dai distruttivi sconvolgimenti climatici.
Intanto, nella nostra provinciale, disastrata, e sempre più asociale comunità, che i muri li ha nella testa, i grandissimi problemi sono rappresentati dalla movida, che viene descritta come violenta.
Certamente fastidiosa, per gli abitanti del centro storico. Alienante e consumista, per gli stessi giovani.
Abbiamo perso il senso della misura e della realtà: si accetta e si sostiene chi giornalmente semina odio e si tenta di reprimere, con uno spiegamento di forze degne di uno Stato di polizia, un centinaio di giovani vocianti e alticci.
Anche questo tipo di movida, pur non avendo la mia simpatia, non deve essere affatto criminalizzata e repressa.
Quando si chiede e si legittima un repressivo Stato di polizia, poi si pagano, collettivamente, prezzi altissimi.
Una cattiva soluzione  è molto peggio di un piccolo fastidioso problema.
L’uomo è stato capace di andare sulla luna, mostrando capacità tecnologiche e scientifiche di altissimo livello.
Ciò, non ha minimamente influito sulla sua crescita culturale, sociale e umana: non è stato un grande passo per l’umanità!
Questa constatazione  è frustrante.
Oggettivamente, indicativa dei terribili, e sempre più oscuri, tempi che siamo costretti a vivere.
Purtroppo, al peggio non vi è mai fine: all’orizzonte già si vedono avanzare  altri paurosi nuvoloni neri".

comunicato n.123424




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