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Benevento, 09-04-2019 16:16 ____
Era la sera del 25 giugno 2009 quando il piccolo Domenico Gabriele, di soli 11 anni, venne ucciso dalla 'ndrangheta mentre giocava spensierato
I genitori della giovane vittima della mafia sono stati all'Istituto "Sant'Angelo a Sasso" per tenere a battesimo la nascita del Presidio scolastico di Libera dedicato proprio alla memoria di Dodo'
di Simone Razzano
  

Era la sera del 25 giugno 2009 quando il piccolo Domenico Gabriele, di soli 11 anni, venne ucciso dalla 'ndrangheta mentre giocava spensierato su un campo di calcetto alla periferia di Crotone.
La colpa del piccolo Dodò era quella di aver incrociato il suo destino con quello di Gabriele Marrazzo, uno dei partecipanti a quella tragica partita, reale destinatario dell'attentato mafioso per cui perse la vita lo stesso Marrazzo, il piccolo Domenico e restarono ferite altre nove persone.
La tragedia avvenne sotto gli occhi di papà Giovanni che, questa mattina, presso l'Istituto Comprensivo Sant'Angelo a Sasso di Benevento, insieme alla moglie Francesca, ha voluto tenere a battesimo la nascita del Presidio scolastico di Libera dedicato proprio alla memoria di Dodò.
La scelta d'intitolare il Presidio al piccolo Domenico Gabriele è nata dall'esigenza di ricordare una giovane vittima innocente di un agguato durante una semplice partita di pallone.
Alla firma del patto di Presidio hanno partecipato il dirigente scolastico, Michele Ruscello; il viceprefetto vicario di Benevento, Ester Fedullo; il prefetto di Avellino, Maria Tirone, ex prefetto di Crotone, legata da profonda amicizia alla famiglia Gabriele; il procuratore della Repubblica di Benevento, Aldo Policastro; il procuratore aggiunto, Giovanni Conzo; il referente regionale di Libera, Fabio Giuliani, il referente di Libera Benevento, Michele Martino.
Quest'ultimo, introdotto da Annarita Del Donno, referente della legalità dell'Istituto, ha introdotto l'incontro dicendo: "Fin da piccoli dobbiamo imparare a non tacere, fin da piccoli dobbiamo imparare a diventare grandi facendo sentire la nostra voce.
Oggi è una giornata bella e importante ma non si tratta di un punto d'arrivo bensì di partenza perché la nascita di un presidio di Libera non vuol dire che la scuola inizia a parlare da oggi di legalità ma la scuola è già di per sé un presidio di legalità.
Un presidio nato qui vuol dire conoscersi e riconoscersi in una comunità, quella di Libera, nata più di venti anni fa.
Oggi interroghiamo la nostra coscienza chiedendoci da che parte stiamo e con chi stiamo.
A questi interrogativi dobbiamo rispondere studiando, evitando gli atti di bullismo, rispettando i luoghi dove viviamo.
Tutti noi abbiamo la responsabilità che il presidio possa essere una palestra di buoni cittadini dove dalle radici della memoria nasceranno frutti di impegno".
"Si tratta di un'occasione importante per dare vita ad un impegno improntato all'agire per il bene e per il bene comune", ha brevemente commentato il viceprefetto Fedullo che ha poi lasciato la parola al dirigente scolastico Michele Ruscello.
"Sono orgoglioso di questa scuola - ha detto - e non andrò via, perché i ragazzi rispondono, come hanno fatto oggi, concretamente a questo invito di educazione.
L'evento di oggi non è una chiacchierata perciò abbiamo pensato che per mantenere vivo il ricordo, esporremo all'ingresso della nostra palestra una targhetta dedicata a Dodò.
Quel simbolo avrà il compito di ricordarci l’impegno all’onesta, alla legalità e alla correttezza".
Il prefetto Tirone ha aggiunto: "E' importante che fin da piccoli si abbia consapevolezza dell'esistenza delle organizzazioni criminali.
Il sacrificio di Dodò è stato immenso e ora il suo ricordo vive nei plessi scolastici a lui dedicati, grazie all'impegno di tante persone che ne fanno memoria ma anche grazie ai suoi straordinari genitori che, pur avendo avuto una perdita così drammatica, hanno saputo trasformarla in un fortissimo impegno che li porta a raccontare la loro storia in tutta Italia".
Il procuratore Policastro, nel suo breve intervento, ha ricordato la figura di Peppino Impastato che "fece una scelta di coraggio svelando, dalla sua radio, le trame della criminalità.
Allo stesso modo tutti noi siamo chiamati a dire parole di vita per battere insieme questo mostro".
"Che bello quando incontriamo lo Stato con questo volto umano!" ha esclamato Fabio Giuliani, referente di Libera Campania.
"Lo Stato vince quando ci facciamo noi Stato, quando il dovere si fa con questa passione.
Pensare è la nostra libertà più grande, alimentiamola pensando e studiando.
Prendendoci le nostre responsabilità.
Ci dobbiamo impegnare a ricominciare la partita che Dodò stava giocando.
La nostra partita si chiama libertà".
Anche il procuratore aggiunto Conzo si è soffermato sulla necessità di denunciare quanto di illegale accade sotto i nostri occhi, a partire da fenomeni come il bullismo che possono nascere in ambienti scolastici.
Prima della firma che sancisce la nascita del nuovo presidio scolastico di Libera sono intervenuti papà Giovanni e mamma Francesca, i genitori di Dodò, che, rispondendo alle domande degli alunni hanno detto: "Abbiamo provato pietà per gli assassini di nostro figlio.
Chiediamo loro di convertirsi perché il perdono va chiesto a Dio.
Noi abbiamo lottato per la giustizia e abbiamo avuto la fortuna di ottenerla.
La nostra forza arriva da lassù ma la nostra forza siete soprattutto voi ragazzi, l'Italia e lo Stato".
Terminato l'incontro, è stato sottoscritto il patto di presidio dedicato alla memoria di Dodò e svelata la targa in sua memoria apposta all'ingresso della palestra di istituto.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

                                           

comunicato n.121406




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