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Benevento, 09-04-2019 15:42 ____
E' probabile che uno studente bocciato ad un esame, magari anche piu' volte, possa demordere e dire: Non e' per me. Allora guardi a Gesu'
Puo' capitare che uno si impunti su una prova e le difficolta' in quel momento sembrano piu' grandi di noi... Dal dolore si sprigiona una forza enorme. L'arcivescovo monsignor Felice Accrocca al precetto pasquale degli universitari
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Nella Basilica di San Bartolomeo si è svolto il precetto pasquale della famiglia universitaria organizzato dalla Pastorale Universitaria la cui direzione è stata recentemente affidata dall'arcivescovo Felice Accrocca ad Antonella Tartaglia Polcini, professore ordinario alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi del Sannio, la prima volta di una donna ai vertici di uno degli Uffici della Curia.
Sosterrà, da un punto di vista spirituale, l'operato di Tartaglia Polcini, don Marco Capaldo, parroco della chiesa di Santa Maria della Verità al Rione Triggio.
Due giovani per stare con i giovani.
Quest'oggi la presenza è stata non ancora ottima, ma buona rispetto alle annate precedenti, segno che si comincia a lavorare con profitto.
Presenti stamane oltre gli studenti anche i docenti sia di Unisannio, con il rettore Filippo de Rossi, che di Unifortunato.
L'arcivescovo Felice Accrocca, nel commentare le letture, ha parlato del veleno dannoso che è il peccato e che quando entra nel nostro organismo, sono dolori.
Quando avete innalzato il figlio dell'uomo, mettendolo sulla Croce, avete fatto come Nicodemo quando innalzò il serpente nel deserto.
L'animale entrò nell'accampamento e mordendo la gente la fece morire. Per questo il popolo non sopportò il viaggio.
E dunque, ha proseguito mons. Accrocca, viene da riflettere sempre su quanto sia difficile sopportare.
Basta poco per trascendere in forma di violenza gratuita e quindi dobbiamo riflettere sul nostro grado di sopportazione.
Ed allora l'arcivescovo, rivolto agli studenti ha detto: E' probabile che uno studente bocciato ad un esame, magari anche più volte, possa demordere e dire: Non è per me.
Può capitare che uno si impunti su di un esame e le difficoltà in quel momento sembrano più grandi di noi.
Allora guarda il Signore, il Cristo serpente che si contorce sulla Croce.
Nel momento in cui ci incattiviamo, guardiamo a lui.
L'obiettivo è cercare di vedere uomini, situazioni e cose, con gli occhi suoi, di Gesù e chiederci: Come si porrebbe Lui in questa situazione?
Tante volte dal dolore si sprigiona una forza enorme e conoscerete che io sono sulla Croce dove si rivela la mia divinità.
Certo sono concetti difficili da capire e da accettare, ha detto il vescovo.
Tutto sta a come riusciamo a tollerare il dolore.
Anche questo la Pasqua ci aiuti a capirlo in modo più pieno.
Mons. Accrocca ha concluso dicendo di essere contento di aver celebrato con la famiglia universitaria.
Io accolgo sempre gli inviti che mi provengono soprattutto dalle realtà studentesche e li condivido quando più essi sono veri e non solo formali.
L'arcivescovo ha, quindi, voluto ufficialmente ringraziare e lo ha fatto per la prima volta in forma pubblica, Antonella Tartaglia Polcini per aver accettato il suo invito a dirigere la Pastorale Universitaria.
Infine monsignor Accrocca ha ringraziato anche il coro delle Consacrate del Movimento Gioventù Ardente Mariana (Gam) che ha animato con il canto e sostenuto la celebrazione eucaristica.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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