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Benevento, 08-04-2019 10:43 ____
Gli esponenti del Pd, della Cgil e dell'Anpi, che sfileranno in citta' il 25 aprile si dicono antifascisti ma sono a favore del disumano neoliberismo
Con quale coraggio i dirigenti del Pd scenderanno in piazza essendo stato il loro partito, segnatamente il ministro Minniti, tanto apprezzato dai fascisti del terzo millennio, a indicare a Salvini la strada da seguire? commenta Piero Mancini
Redazione
  

Un nuovo intervento di riflessioni ci è giunto da Piero Mancini (foto).
"Caro direttore - scrive Piero Mancini - il prossimo 25 aprile, in cui si festeggia per la liberazione del popolo italiano dal nazifascismo, non può riproporre la solita inutile e patetica sfilata.
Se il fascismo fosse una malattia, che ritorna con gran vigore, vorrebbe dire che gli anticorpi si sono indeboliti e che non sono più adeguati a combatterla.
Che, quindi, bisogna, necessariamente, se capaci, sviluppare nuovi anticorpi, più efficienti.
Semplice constatazione. Inconfutabile e oggettiva.
Il fascismo è una manifestazione politica. Con una politica adeguata bisogna combatterlo.
Questa premessa per sottolineare che il mio intervento è prettamente politico.
Con esso, quindi, non intendo offendere e/o ledere l'onore personale, politico, sociale, umano e culturale di alcuno, che avendo di sé una considerazione altamente sproporzionata è facile preda di eccessi di permalosità.
Né, parimenti, solleticare le scomposte reazioni di qualche acritico fan che, avendo scelto la subalternità come modus vivendi, si è ridotto a cultore della personalità del leader, presunto.
Manco fosse Mao Tze-tung.
Il fascismo non è stato un irripetibile accidente, o incidente, della Storia. Senza apparente ragione.
Una posizione politica comoda e opportunista. Molto diffusa in certi ambienti, sedicenti antifascisti, sedotti dal Dio Mercato.
E' stata una spietata risposta politica del sistema capitalistico alla  grande crisi del 1929, che generò la grande depressione mondiale.
Che, per non crollare definitivamente, si difese, soprattutto in Europa, imponendo con la forza del fascismo e del nazismo, il suo modello economico e di produzione delle merci.
Dopo molte crisi cicliche, susseguitesi dagli anni 50, che hanno irrobustito il capitalismo, tramite il taglio dei rami secchi, per la prima volta, dopo cento anni, la crisi è nuovamente di Sistema.
Tale, quindi, da ledere il suo potere assoluto in profondità.
Di correre seriamente il pericolo di essere messo definitivamente in discussione. Con conseguente, nel tempo, superamento.
A questa analogia di fondo fra le due crisi, corrisponde analoga e più  moderna imposizione, per difendere e  riprodurre il sistema di produzione delle merci e del potere politico e economico.
Il fascismo è l’ultima soluzione politica, da imporre con la forza.
Da utilizzare, per continuare il suo dominio, in caso di assoluta e estrema necessità.
Il neoliberismo si dibatte, da anni, in una crisi profonda non è più una constatazione solo dei marxisti ma una concreta realtà, fatta propria da tutti gli economisti.
Ciò che li divide sono le diverse ipotesi per superarla.
Sembra assurdo, tanti sono convinti che bisogna vieppiù accentuare, in modo disumano, lo sfruttamento.
Aumentare la produzione delle merci, con un costo del lavoro il più basso possibile.
Tra flessibilità e precarietà, che a stento garantisce la sopravvivenza, avendo ridotto sensibilmente il potere d'acquisto.
Il Sistema capitalista, nell'intera Europa, non riesce a superare una crisi che, da anni, si è avvitata su se stessa, con prospettive sempre peggiori.
Gli esponenti del Pd, della Cgil e dell’Anpi, che sfileranno in città e che si dicono, in modo superficiale e di maniera, antifascisti, sono a favore del disumano neoliberismo che perfino il Papa denuncia con grande passione e sensibilità. Diventando punto di riferimento morale di milioni di persone non cattoliche.
Con quale coraggio i dirigenti del Pd scenderanno in piazza essendo stato il loro partito, segnatamente il ministro Minniti, tanto apprezzato dai fascisti del terzo millennio, militanti di Casapaund, a indicare a Salvini la strada da seguire?
Non è stato forse il Pd, che ha espresso tesi, valori e leggi compiutamente di destra, a cancellare tanti i diritti dei lavoratori, pubblici e privati, conquistati con dure lotte e versando il sangue, come chiedevano i neoliberisti?
Con quale legittimità la Cgil sfilerà in corteo avendo fatto da palo al Pd e invitato a votarlo anche dopo l’approvazione delle più dure leggi antioperaie, dalla fine della seconda guerra mondiale?
L'Anpi, poi, non si è mai accorta che il Pd, a cui è legato, stava arando il terreno per seminare ciò che i neofascisti oggi stanno raccogliendo?
A chi, e a cosa serve, ancora questa vuota e patetica liturgia, con contenuti nostalgici e fuorvianti. Non all'altezza della tragedia in atto?
Forse solo a qualche organico al partito, opportunista che da anni recita la consunta parte del sensibile e colto giornalista, che solo oggi scopre le politiche che alimentano il razzismo.
Che dimentica, e ciò non mi sorprende, di citare i comunisti nell’elenco dei gasati o bruciati nei forni nazisti.
Oggettivamente, tutti costoro sono contigui e linfa vitale del neoliberismo.
I veri e consapevoli antifascisti sono solo coloro che, andando alla radice del problema, sono convintamente e coerentemente anticapitalisti.
Non è un paradossale sofisma affermare che il neofascismo è una catastrofe anche per tantissimi che oggi sono accaniti seguaci e simpatizzanti di chi lucidamente, e strategicamente, fomenta l'odio.
Razziale, contro persone migranti e Rom, verso tutti i deboli presenti nella nostra sempre più emarginante e barbara società.
Infine, caro direttore, scusandomi per lo schematismo, che semplifica e impoverisce l'analisi, mi dia la possibilità d'invitare coloro che si limitano a denigrarmi sui social, di riacquistare qualche briciolo di umana e sociale dignità.
A prendere pubblica posizione, a alimentare un dibattito rigoroso, concreto e civile.
A porre in atto concrete iniziative politiche per aggregare giovani intorno ad un antifascismo moderno e non nostalgico.
Cosa assolutamente necessaria visto la gravissima situazione politica che diventerà drammatica, in un futuro non molto lontano.
E’ da frustrati e idioti, perdere tempo prezioso a lamentarsi per ciò che scrivo.
Veramente, non merito tanta livorosa attenzione. Con contenuti che manifestano solo povertà spirituale, miseria umana e arida personalità".

comunicato n.121361




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