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Benevento, 03-04-2019 21:14 ____
L'Associazione delle Famiglie Faba denuncia la fine dell'assistenza indiretta per i bambini autistici: Un dramma fermarla
L'accusa e' rivolta all'Asl. Il presidente del sodalizio Elena Pinto ha chiesto tre mesi di proroga e la contestuale apertura di un Tavolo di trattativa per trovare un sistema che faccia equita' per tutti
Nostro servizio
  

L'Associazione delle Famiglie Faba ha denunciato con molta forza e lo ha fatto con un flash mob, l'interruzione da parte dell'Asl di Benevento dei trattamenti Aba erogati in forma indiretta ai bambini autistici.
"Vergogna" è stata la parola scandita lungo il percorso del corteo che è partito da piazza IV Novembre, proprio vicino alla struttura edificata stamane dagli allievi del Liceo Artistico e dedicata alle problematiche dell'autismo, è giunto in piazza Roma, è ripassato per corso Garibaldi e lungo via Perasso fino ad arrivare in via Oderisio, sede dell'Asl, dove poi la riunione si è sciolta non prima di aver lasciato sul posto qualche striscione tra cui certamente quello con la scritta "Vergogna".
Elena Pinto, volitiva e caparbia presidente dell'Associazione delle Famiglie Faba, ha spiegato la problematica sul tappeto dicendo che, a seguito di una circolare regionale che detta le linee di indirizzo sulle scelte che le Asl dovevano assumere relativamente alle cure per i bambini autistici, la nostra Asl ha deciso che le cure di assistenza indiretta andavano necessariamente bloccate.
A questo punto i nostri figli sono rimasti senza terapie e quindi assolutamente fermi.
Questo lo abbiamo ripetutamente detto al direttore generale Picker e per ultimo proprio ieri.
Lui ha rassicurato la città, così ho letto dalla Stampa, dicendo che sta elaborando delle soluzioni al problema.
Solo che il nostro, di problema, è di difficile soluzione per un semplice motivo, perché egli ha assunto la posizione categorica di fermare le terapie in assistenza indiretta e si sforzerà di attivare le terapie in assistenza diretta ma al momento non è in grado di erogarle.
Questo vuol dire che i nostri figli, fino a quando l'Asl non sarà in grado di erogare il servizio, resteranno fermi e questo non è possibile nell'ambito dell'autismo perché parliamo di situazioni precarie e di equilibri che, se e quando raggiunti, si perdono in pochissimo tempo e che portano i ragazzini ad una regressione inimmaginabile.
Noi vogliamo una proroga, ha concluso il presidente Pinto, di tre mesi e nello stesso tempo l'apertura di un tavolo di confronto per trovare un sistema che faccia equità per tutti.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

 

 

comunicato n.121234




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