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Benevento, 02-04-2019 13:56 ____
L'arcivescovo Felice Accrocca a tutte le Forze di polizia: Grazie per quello che siete, per quello che fate e per come lo fate
L'occasione e' stata data dalla celebrazione del Precetto Pasquale Interforze. Il prefetto Cappetta ha voluto anch'egli sottolineare l'impegno di chi e' sempre accanto ai cittadini ed a cui non e' negata mai protezione ed aiuto
Nostro servizio
  

La Basilica della Madonna delle Grazie ha accolto quest'oggi il Precetto Pasquale Interforze (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Corpo dei Vigili del Fuoco) che è stato concelebrato dall'arcivescovo monsignor Felice Accrocca assieme ai cappellani militari delle varie armi.
Il Vangelo di Giovanni, ha detto il vescovo all'Omelia, mostra come in questa settimana si addensino su Gesù le ostilità che lo porteranno poi alla morte per crocifissione.
Balza agli occhi, dalle scritture, l'elemento dell'acqua, quella stessa che mista a sangue uscirà poi dal fianco di Gesù trafitto da una lancia.
E' un elemento di posizione di Gesù che cerca di ristabilire la giustizia lì dove la legge non consente di farlo.
Ed infatti, chi si buttava per primo nell'acqua che ribolliva veniva guarito da ogni male.
Ma come faceva un paralitico, ha continuato il vescovo, ad arrivare per primo a quell'acqua?
Ed allora ecco che Gesù prende le difese dei deboli e dice: Alzati e cammina, un modo per salvaguardare la giustizia senza eludere la legge anche perché quando è la legge per la legge, può anche diventare strumento di ingiustizia.
Altra osservazione e consapevolezza è che il cavillo burocratico può diventare spesso un granello di sabbia che si insinua nell'ingranaggio non rendendolo più utile.
E Gesù viene accusato e colpito proprio per un cavillo, perché egli ha agito di sabato, giorno di festa e guarito il paralitico.
Ecco, ha detto mons. Accrocca, quante volte il cavillo diventa strumento per bloccare anche percorsi di giustizia?
Il comando imperioso però di Gesù è sempre lo stesso: Alzati e cammina.
Quell'acqua che Ezechiele vede uscire dal tempio e che arriva e risana, è l'acqua della grazia.
Noi abbiamo bisogno proprio di essere sanati nel profondo perché siamo, tutto sommato, delle persone inquiete, arrabbiate, come se avvertissimo di poter perdere la terra sotto i piedi, anche quando apparentemente non c'è nessun motivo di pericolo.
Ed il Signore continua a ripeterci: Alzati e cammina.
Questa Quaresima e poi questra Pasqua, possano essere per ognuno di noi occasione di rinascita.
Allora saremo partecipi a quel ministero di morte e resurrezione che ha cambiato la nostra vita.
Sia il Signore, ha concluso l'arcivescovo, il punto di riferimento della nostra esistenza.
Al termine della Messa, un Carabiniere ha letto quindi la preghiera della Patria.
A prendere la parola è stato quindi il prefetto Francesco Antonio Cappetta il quale ha voluto preliminarmente ringraziare tutti per la presenza e la partecipazione.
Grazie poi per quello che tutti voi fate e per l'impegno totale che ponete al servizio della gente e per la riaffermazione quotidiana dello Stato di diritto.
Siete sempre accanto ai cittadini a cui non negate mai protezione ed aiuto.
Qui oggi noi tutti riaffermiamo il senso dello Stato e del dovere.
Nell'avvicinarsi della Pasqua, ha ancora detto il prefetto Cappetta, desidero ringraziare quanti saranno in strada, anche in questi giorni di festa.
Anche il Vangelo parla dell'operato del sabato, il giorno della festa.
Mi auguro che questa sia una Pasqua di cambiamento per tutti noi, ha concluso il prefetto.
L'ultima parola è toccata all'arcivescovo Accrocca che ha detto ai presenti: Grazie per quello che siete, per quello che fate e per come lo fate.

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