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Benevento, 01-02-2019 20:46 ____
Giancarlo Giannini, il grande attore di teatro, cinema e televisione, ospite della prima serata del Festival Filosofico del Sannio
Ha invitato i giovani a lasciar perdere i computer e i telefonini ed a sedersi in una stanza senza tecnologia solo con qualche libro e le stelle. Sono le mamme che si preoccupano se i figli sono soli, questa e' la verita'. Mastella stuzzica i ragazzi
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E' partita alla grande, senza sbavature e con una buona presenza di pubblico, in larga parte composto da studenti che hanno affollato il pur capiente Cinema "San Marco", il Festival Filosofico del Sannio, giunto alla sua V edizione.
Quello di oggi con Giancarlo Giannini, che ha parlato sul tema: "La ricchezza del teatro e del cinema", è stato il primo appuntamento di questa edizione che, ancora una volta, è stata voluta dall'Associazione culturale filosofica "Stregati da Sophia", presieduta da Carmela D'Aronzo.
I lavori sono stati aperti, alla presenza anche di Elena Alessandra De Curtis, nipote di Totò, da un video che ha ripercorso i primi quattro anni di questa manifestazione.
Poi sul palco è salito Clemente Mastella che ha esordito con una battuta dicendosi oramai tutti stregati da Carmela D'Aronzo, che ha condotto per mano una manifestazione che era partita sotto voce e che oggi conta una sua grande presenza sul territorio nazionale.
Questa idea e questo Festival, oramai è concreto ed è un elemento imprescindibile dalla nostra cultura locale.
Mastella ha quindi accennato al tema della serata riferito alla ricchezza del teatro.
Si diventa ricchi con il cinema, ha detto Mastella e non con il teatro.
Chi ha fatto televisione però ha poi una grande passione dentro ed ha voglia di fare teatro.
Poi il sindaco ha chiuso andandosi a cercare l'applauso dei numerosi giovani presenti in sala: Non mi scrivete, ha detto Mastella. Io le scuole non le chiudo quando c'è l'allerta meteo di colore Giallo ma solo quando questa è Arancione e qui giù l'applauso della platea.
Carmela De Rienzo, nel riprendere la parola, ha confermato che ci sarà anche quest'anno il Concorso "Io filosofo" che prevede l'attribuzione di borse di studio che quest'anno sono salite a 7 e di queste tre le offre l'Università degli Studi del Sannio.
Il tema della ricchezza, proposto in questa quinta edizione del Festival, ha detto ancora D'Aronzo, è provocatorio. Il problema del denaro, infatti, non porta necessariamente alla felicità.
D'Aronzo ha quindi salutato il maestro Luigi Ottaiano che ha diretto l'Orchestra Stabile della Canzone Classica Napoletana, del Conservatorio Statale di Musica "Nicola Sala".
Quindi due ragazzi del Liceo Artistico, Leonardo Reveruzzi e Martina Formichella, anche a nome dei propri compagni di classe, hanno descritto il lavoro svolto nell'allestimento della parte scenica e scenografica della manifestazione.
A questo punto c'è stata l'esibizione dell'Orchestra che ha presentato due brani classici della canzone napoletana: "Malafemmena", che Totò ha scritto nel 1951 ma non su Silvana Pampanini, ha detto Ottaiano, bensì sulla moglie Diana e poi "Quann tramont 'o sole" di Ferdinando Russo.
Quindi c'è stato l'intervento di Giancarlo Giannini che è stato intervistato e sollecitato da Loretta Cavarrici, giornalista, sul tema della serata, la ricchezza in tutte le sue molteplici sfaccettature.
Giancarlo Giannini, attore, regista, sceneggiatore, doppiatore, scrittore, ha esordito puntualizzando cosa sia la filosofia mentre Cavaricci ha detto che la sua vera forza è rappresentata dalla capacità di sentirsi bambini, cosa questa confermata dall'attore che ha detto che chi fa l'attore deve necessariamente mantenere il fanciullino che è in ciascuno di noi.
L'attore altri non è se non colui che racconta le favole ai grandi.
Poi ha invitato i giovani a lasciar perdere i computer ed i telefonini ed a sedersi in una stanza senza tecnologia solo con qualche libro e le stelle.
Quelle sono le mamme che si preoccupano se i figli sono soli, questa è la verità.
Ma la vita è più semplice di quello che ci diciamo.
Altra forma di ricchezza, ha detto Giannini, è la manualità e lui di questo è esperto in quanto ha conseguito il diploma, a Napoli, di perito elettronico industriale.
Avevo tra i miei insegnanti quello di Fisica che era il compagno di banco di Enrico Fermi.
Altri tempi...
Quindi l'attore ha recitato "L'Infinito" di Giacomo Leopardi.
Ha quindi parlato della sua attività nel doppiaggio e nell'arte culinaria.
E' stato definito in America The king of the pesto, che lui, da ligure, nativo di La Spezia ma trasferitosi a Napoli con la famiglia all'età di 8 anni, sa preparare in maniera eccezionale.
Se si insegna a mangiare bene ai nostri figli, sapranno apprezzarlo ed allora altro che droga, ma quale marijuana...
L'intervento del grande attore è stato concluso dalla recita di Marcantonio: "Io vengo a seppellire Cesare..."
Poi ha ricevuto il premio realizzato da Antonio Frusciante rappresentante una strega in maniera non tradizionale, ovviamente, come nello stile dell'artista, al punto che Giannini, scherzando, sul palco ha detto: Ma 'a scopa addò sta?
La manifestazione è stata conclusa dalla esecuzione di altri due brani da parte dell'Orchestra diretta da Luigi Ottaiano e composta da: Voci: Teresa Bosco e Francesa Di Tolla; flauto: Luigi Ottaiano; primo mandolino: Domenico De Matteis; secondo mandolino: Antony Palermo; mandola: Annalisa Palermo; chitarra: Raffaele Russo; basso: Verena Rizzo.

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