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Benevento, 01-02-2019 17:11 ____
Alla Facolta' di Giurisprudenza dell'Universita' del Sannio si e' parlato stavolta di assicurazioni e di tutte le sue "clausole"... contrattuali
Studenti e dottorandi hanno seguito con molto interesse l'intervento di Massimo Zaccheo, avvocato, professore ordinario all'Universita' di Roma "La Sapienza"
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Talvolta taluni argomenti sarebbe opportuno che li affrontassero solo gli addetti ai lavori.
Hanno gli anticorpi, dobbiamo ritenere, per poterli gestire e valutare.
Quando invece un non esperto sente parlare di clausole, di assicurazioni e di sentenze, qualche ansia gli sovviene anche perché il rapporto con le assicurazioni non è mai stato idilliaco, tutt'altro.
Ovviamente, il nostro, con le assicurazioni, è il rapporto che tiene il cittadino medio e cioè quello riferito alla poliza obbligatoria che copre il rischio della responsabilità civile relativamente all'uso dell'automobile.
Si è sempre pensato, forse a torto, che tra i due soggetti quello più debole fosse sempre l'assicurato e non l'assicuratore.
Ma qui si è parlato ovviamente anche di altro, come del commento ad una sentenza della Cassazione resa per un incidente relativo alla caduta di un braccio di una gru e l'abbattimento di un magazzino adiacente con il danneggiamento anche della merce in esso contenuto.
Insomma, tanto e variegato interesse nell'ascoltare Massimo Zaccheo, avvocato, professore ordinario all'Università di Roma "La Sapienza" che, invitato dalla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi del Sannio, Dipartimento Demm, cattedre di Istituzioni di Diritto Privato e dal Dottorato di Ricerca "Persona, Mercato e Istituzioni", ha parlato sul tema: "Le clausole Claims Made. Alla luce dei nuovi approdi giurisprudenziali: Spunti di riflessione".
Ad aprire i lavori è stata Rosanna Pane, ordinario di Istituzioni di Diritto Privato del nostro Ateneo, la quale ha detto che con quello di oggi si ripete un appuntamento con il professore Zaccheo che avviene quasi sempre a metà dell'anno accademico.
La tematica è complessa, ha detto Pane, ma è attuale ed a tale riguardo ha offerto delle provocazioni e degli spunti critici di ausilio alla discussione, anche alla luce delle tre ultime sentenze, doverse l'una dall'altra, della Corte di Cassazione.
C'è la valenza del precedente giurisprudeniale che, con itinerari complessi e non coerenti sul giudizio di meritevolezza, ritorna su prassi e teoria tradizionale.
L'esame però va fatto ogni volta sulla causa concreta chiedendosi della differenza tra il giudizio di meritevolezza e quello di merito.
Antonella Tartaglia Polcini, ordinario di Diritto Civile, già di Istituzioni di Diritto Privato, direttore del Dottorato di Ricerca, ha parlato della possibilità che viene oggi data con questo convegno, di proseguire nel percorso di riflessione e di approfondimento che il Dottorato sta portando avanti nell'ambito di attività, di fonti e di metodo, di interpretazione e che affronta il tema alla luce dell'evoluzione del diritto negoziale.
Oggi è anche l'occasione, ha proseguito Tartaglia Polcini, per chiudere il percorso di Civile passando dal dogma dell'autonomia privata alla concretezza e complessità del rapporto giuridico.
Tre suggestioni, ha offerto la docente alla discussione, che riguardano il metodo e la tecnica interpretativa della Corte di Cassazione.
Il primo, un copioso ricorso della Corte all'argomentazione comparativa, forse non utile sul piano concreto; il secondo il ricorso all'argomentazione dell'assurdo e del parasdosso giuridico che ci riporta un po' addirittura alle argomentazioni di manzoniana memoria; il terzo l'insistenza sulle differenze apparentemente solo nominalistiche.
La Corte sembra non volersi arrendere, ha concluso Tartaglia Polcini, al divenire della realtà.
A questo punto è cominciata la relazione di Zaccheo che con un eloquio molto gradevole e per nulla annoiante, ha sottolineato come questa riflessione nasca dalle sentenze, molteplici, che sull'argomento oggetto del seminario, si sono avute in solo due anni, dal 2016 al 2018.
E' necessario un momento di riflessione anche sulle parole usate dalla Suprema Corte.
Oggi le sentenze della Cassazione, ha detto Zaccheo, sono più che altro dei trattati e talvolta sono addirittura di una cinquantina di pagine scritte in maniera folta.
L'argomento in discussione è quello del contratto di assicurazione che con l'articolo 1917 del Codice Civile, primo comma, ristora l'assicurato del danno cagionato.
In realtà, ha detto Zaccheo, siamo in presenza di un contratto aleatorio perché il fatto non è successo ancora all'atto della sua sottoscrizione.
La norma è tenere indenne l'assicurato dal danno cagionato.
In discussione l'ipotesi del fatto se accade nel corso della durata del contratto ma viene denunciato dal danneggiato alla fine, dopo il periodo assicurativo.
E tuttavia, essendosi verificato nel periodo coperto dall'assicurazione, l'azione risarcitoria richiesta deve ritenersi efficace.
Questa clausola è in pratica mal vista dalle assicurazioni.
In pratica la Claims Made, tradotta in italiano in richiesta fatta, riguarda la richiesta, appunto, non il fatto accaduto.
Gli assicuratori, soprattutto quelli italiani, vorrebbero che le due dichiarazioni, del danneggiato e del danneggiante, fossero prodotte esclusivamente nel tempo di vigenza del contrratto e dunque senza nessuna clausola Claims Made.
La Cassazione ha invece in pratica sancito che la clausola è valida nonostante il diniego del Codice Civile e quindi siamo in presenza di una deroga all'articolo 1917.
In realtà le clausole, che erano definite atipiche perché non sorrette dall'ordinamento, oggi possono essere considerati tipiche.
Il seminario si è quindi concluso con un dibattito a cui hanno partecipato Rosanna Pane, Vincenzo Verdicchio (altro docente di Diritto Privato), Antonella Tartaglia Polcini e lo stesso Massimo Zaccheo.
Tutti hanno riproposto un richiamo all'ambito nel quale questa normativa è maturata, vale a dire soprattutto la responsabilità per danno ambientale dove le conseguenze del danno medesimo si verificano talvolta anche a distanza di anni.
La segreteria organizzativa del Convegno è stata curata da: Maria Carmela Amoriello Lamberti, Antonio Di Fede ed Alberto Paolo Di Flumeri.

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