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Benevento, 28-01-2019 21:36 ____
Torna d'attualita' un argomento spigoloso ma che prima o poi, dopo quasi venti anni di gestazione, va definito: L'Hortus Conclusus
Il Comune per entrare in possesso della donazione delle opere di Paladino deve anche accettare il Regolamento proposto dal maestro ma alcuni passaggi molto stretti vanno modificati, non possono essere recepiti
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Torna d'attualità un argomento spigoloso ma che prima o poi, dopo quasi venti anni di gestazione, va definito.
Ci riferiamo all'Hortus Conclusus dove sono state collocate le opere del maestro Mimmo Paladino (nella foto di Gazzetta è con Mastella proprio all'Hortus Conclusus").
Si va verso la definizione del rapporto tra l'artista ed il Comune che ha messo a disposizione lo spazio.
Lo studio legale a cui si è affidato Paladino, uno studio specializzato proprio in diritto d'autore e proprietà intellettuale, perché di questo si tratta, è quello di D'Andrea.
Di questo ne hanno discusso i capogruppo di maggioranza Molly Chiusolo, Antonio Puzio, Luigi Scarinzi, Giovanni Zanone (assente giustificato Giovanni Quarantiello), il presidente della Commissione Patrimonio, Annalisa Tomaciello assieme al dirigente dell'Avvocatura, Vincenzo Catalano ed ha partecipatio anche Patrizia Callaro, consigliere comunale.
In ballo, c'è il Regolamento per la gestione dell'Hortus Conclusus che dovrà poi essere portato all'attenzione del Consiglio comunale.
Al termine della riunione, sono state avanzate delle modifiche al Regolamento predisposto da Paladino e dai suoi legali ed ora di queste modifiche si farà carico Catalano nella interlocuzione che andrà ad avviare con il suo collega Eugenio D'Andrea.
La vicenda, negli anni passati, si era ad un certo punto anche abbastanza logorata al punto che Paladino era in procinto di richiedere indietro le sue opere. Poi c'è stata questa donazione definita modale, nel senso che essa si perfeziona solo nel momento in cui il Comune, con l'atto solenne del Consiglio comunale, accetta il Regolamento predisposto.
In teoria, se il Consiglio comunale non accettasse il Regolamento la donazione non si perfezionerebbe e Paladino potrebbe riprendersi indietro le sue opere.
Quindi, è di tutta evidenza che su questo Regolamento che si stia giocando la lunga partita perché esso appare essere troppo sbilanciato a favore di Paladino che addirittura chiede di essere informato 40 giorni prima di ogni evento e che ogni decisione se far svolgere o meno quella manifestazione l'Hortus, debba essere favorevolmente approvata da una Commissione scientifica ed avvisato Paladino o uno dei suoi eredi.
Insomma il Comune non sarebbe più padrone, diciamo in casa sua e di agire secondo le norme già vigenti.
Questo ha portato anche Cosimo Lepore, componente dell'opposizione a dirci: Io questo Regolamento, se resta così, non lo voterò mai.
E forse non è il solo.
Molte cose richieste da Paladino sono peraltro già nel Regolamento predisposto dal Comune sull'utilizzo dei suoi beni e certamente in esso già c'è il divieto di fare feste, vendere bibite o alimenti durante le manifestazioni; di destinarlo a manifestazioni politiche, così come la manutenzione ordinaria e straordinaria che pure resta in capo al Comune.
E dunque il Comune propone di eliminare la Commissione Scientifica; di avvertire non più 40 giorni prima ma 10 giorni prima dell'evento Paladino ma senza bisogno di altri pareri.
Il Comune vuole accettare il Regolamento predisposto da Paladino, composto da 12 articoli ed allegato alla donazione modale, ma con queste ed altre piccole modifiche.
Verso metà febbraio il Regolamento dovrebbe approdare in Consiglio.
Si vedrà.

comunicato n.119459




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