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Benevento, 27-01-2019 13:38 ____
Sono qui solo per darvi il benvenuto. Grazie di esserci. Il Teatro e' vostro. Con queste parole Ferdinando Creta cambia corso al prestigioso monumento
Oggi si e' cominciato con i piu' piccoli facendo loro prendere confidenza con questo luogo magico. Poi ci saranno manifestazioni continue, eventi, almeno 30 in estate e convivi. Portati a compimento anche vecchi lavori di restauro
Nostro servizio
  

Sono qui solo per darvi il benvenuto. Grazie di esserci. Il Teatro è vostro.
In queste brevi parole, c'è tutto un progetto del direttore del Teatro Romano, Ferdinando Creta, stimato funzionario (termine riduttivo) della Soprintendenza ed ora del Polo Museale Campania che nel Sannio annovera sotto la sua responsabilità sia l'Area Archeologica del Teatro Romano di Benevento che il Museo Archeologico del Sannio Caudino di Montesarchio.
Egli si è messo in testa e certamente vi riuscirà con la sua riconosciuta competenza ma anche caparbietà, di far cadere ogni barriera di non conoscenza e di "riverenza" (quella che non serve ovviamente, non il rispetto che è altra cosa) attorno al Teatro Romano, un grande monumento dell'epoca romana custodito dalla città capoluogo e che forse (anche senza il forse) è statosin qui  mal valorizzato.
Oggi Creta ha cominciato la sua azione divulgativa ed educativa e lo ha fatto partendo dai più piccoli, dai bimbi addirittura, che ha invitato a Teatro per festeggiare, in maschera, l'inizio del Carnevale.
Con noi anche il collega Peppino De Lorenzo, con il nipotino Giampiero.
Chissà, ci siamo chiesti, che la visita al Teatro, lui che ha lo studio medico nella zona, non apra un altro cassettino della memoria...
Tornando a Creta, egli ci ha detto che quello di oggi, è il tentativo di far vivere il Teatro e di avvicinarlo a tutte le generazioni ed anche al mondo dei bambini.
Se la maschera, il mondo fiabesco può essere utile allo scopo e cioè quello raccontare ai bambini cosa sia un Teatro e cosa si facesse in esso, probabilmente formeremo per il domani ottimi fruitori di Teatro ma anche più ossequiose persone che lo rispetteranno.
Fino a qualche tempo fa, ci ha ancora detto Creta, la decadenza di questo luogo è stata proprio dovuta al fatto che esso non sia stato raccontato bene.
Se questo, invece, noi lo facciamo con la cultura giusta, penso che tutti si avvicineranno ad esso.
Bisogna educare i beneventani a vivere il loro Teatro Romano, non come un luogo chiuso al pubblico, ma come luogo che gli appartiene recuperando peraltro una sorta di identità.
A Creta, un fiume in piena, abbiamo chiesto anche se ci fosse già un programma di prospettiva, oltre alla manifestazione del "Teatro in Maschera" di stamane.
Non andremo appresso solo agli appuntamenti canonici, ci ha risposto.
Cercheremo di lavoare ogni giorno facendo cose.
In settimana al riguardo, uscirà il Bando per fare la programmazione per il 2019.
Invitiamo tutti coloro che hanno interesse a proporsi con una idea interessante.
Cercheremo anche di sostenerli nella realizzazione.
La certezza è che ci saranno almeno 30 aperture serali nell'arco dell'estate da giugno ad agosto con animazioni e video mapping con un mega schermo che virtualizzerà il fuoriscena com'era una volta.
Creta non si ferma però solo agli eventi, ma va oltre.
L'ingresso sarà regolato da biglietti, come peraltro vuole la legge, ma i costi saranno talmente minimali da poter essere considerati simbolici.
Innanzitutto viene curato il decoro degli spazi a cominciare dalla pulizia e dalla eliminazione delle erbacce e stamane, effivamente, sembrava avesse cambiato volto il Teatro Romano.
Poi utilizzerà quella che impropriamente viene definita la "vasca" ma che in realtà è un luogo che gli attori dell'epoca romana utilizzavano prima di entrare in scena ma che aveva anche funzione propria di luogo di spettacolo, per fare dei convivi.
Comincerà la direzione di Creta a proporne quattro o cinque, ma poi si aprirà ai privati che vorranno usufruirne secondo le regole e le prescrizioni fissate.
Poi cercherà di catalogare al più presto, con l'ausilio di giovani alunni del Liceo "Giannone" con il cui Istituto è stata già firmata una Convenzione che mette in moto anche la pratica della scuola-lavoro, ma anche con altri, tutti i reperti mobili esistenti nel Teatro. Tutte quelle colonne, centinaia, sculture che accompagnano il visitatori fin all'interno della struttura archeologica, dovranno avere una collocazione certa.
Quello che appartiene al Teatro rimarrà lì dove è, magari spostandolo nella "vasca" dove verranno allestite di esse curata da eminenti studiosi locali a cominciare da Mario Rotili, cui sarà richiesta collaborazione.
Tutto il resto se occorre sarà restituito ai luoghi di provenienza.
Ogni reperto avrà la sua descrizione.
I passamano, oggi fatti da sconvenienti tubi innocenti, che consentono in tre punti di scendere nello spazio delle future Mostre, saranno dignitosamente rifatti così come finalmente sarà risolto quel perenne cantiere, che risale ad un progetto del 2011, sottoposto al retro della chiesa di Santa Maria della Verità.
Lì vi è ancora un residuo originale del Teatro Romano (I - II secolo dopo Cristo). Creta ha deciso di musealizzarlo, nel senso che preferisce perdere una cinqantina di posti a sedere, così ci ha detto, ma dare al visitatore l'idea concreta di come fosse effettivamente il Teatro ai tempi della sua realizzazione lasciando in piedi l'antico tracciato (una volta sistemato e consolidato).
L'area non sarà accessibile e sarà inibita da discreti interdittori.
Anche qui ci saranno dei pannelli per spiegare didatticamente la storia di quel segmento della stuttura.
Il Teatro va raccontato, ha tenuto a precisare Creta e voglio che esso viva così come era nell'antichità. Tutti gli spazi disponibili saranno messi a regime per farli vivere completamente.
Martedì i lavori riprenderanno per essere celermente completati. Intorno alla chiesa di Santa Maria della Verità sarà creata una passerella magari in cristallo, poco invasiva, ma che lascerà intatte le sue prerogative.
Anche il tavolato del palco sarà rifatto e lo si farà con materiali che reggono più a lungo alle avversità atmosferiche esterne.
Creta ha, infine, voluto ringraziare tutti i dipendenti della struttura che negli anni passati, a torto, erano stati biasimati.
C'era un atteggiamento mediatico negativo perché qualcuno in qualche modo non essendoci una direzione qui, immaginava di farne l'uso improprio per farlo proprio.
Arginato il "fiume" Creta, ci siamo spostati nel Teatro dove le mascherine sono state intrattenute da fata Carlotta, una giovane attrice della Compagnia "Solot".
Al termine della manifestazione mattutina il direttore Creta ha insignito la più bella mascherina di una targa e di un attestato.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.119415




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