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Benevento, 25-01-2019 13:25 ____
La legge del 1938 sulle persecuzioni razziali e' frutto di un'assunzione collettiva di responsabilita'
La societa' si privo' peraltro di intelligenze compiendo cosi' una scelta di automutilazione, ha detto Gadi Luzzato Voghera alla celebrazione della "Giornata della Memoria" che si e' aperta con l'inaugurazione di una Mostra al Museo
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Con l'inaugurazione della Mostra sul tema: "1938-1945. La persecuzione degli ebrei", allestita nella parte moderna del Museo del Sannio, lì dove è stato ricollotato anche il restaurato Obelisco egizio, è stato dato inizio alla manifestazione dedicata alla "Giornata della Memoria".
Ad essa, con le autorità cittadine, ha preso parte il prefetto Giovanna Maria Iurato del Dipartimento Libertà Civili del Ministero dell'Interno; Gadi Luzzatto Voghera, direttore del Centro di Documentazione Ebraica contemporanea e Miriam Rebhun, rappresentante della Comunità ebraica di Napoli.
Dopo il taglio del nastro alla Mostra e la visita da parte dei presenti, si è passati all'Auditorium "Sant'Agostino" dove Gadi Luzzatto Voghera ha tenuto la sua Lectio Magistralis.
Ad aprire i lavori, condotti da Enza Nunziato, giornalista ed organizzatrice dell'evento, è stato il prefetto Francesco Antonio Cappetta che ha sottolineato come siano i giovani, quelli che devono portare avanti i principi ed i valori profusi nella giornata della memoria.
Il 27 gennaio è stato stabilito dal Parlamento italiano essere la Giornata della Memoria concidente con il giorno in cui nel 1945 venne liberato il campo di sterminio di Auschwitz dove furono commessi tutti i piu' atroci crimini contro l'umanità.
L'impegno è oggi che quel sacrificio non abbia più a ripetersi, fu una vergogna per il genere umano.
Il sindaco Clemente Mastella ha detto che non saremo mai sufficientemente in grado di chiedere scusa alla Comunità ebraica.
Basta, dunque, con il rancore diffuso, basta con lo sguardo feroce verso gli altri e no alle intemperanze anche verbali perché poi si può verificare ciò che avvenne nel 1938 (l'anno della promulgazione delle leggi razziali).
Spero e mi auguro che i giovani sappiano guardare a quello che è accaduto.
Io credo nell'Europa, ha concluso Mastella, non fosse altro perché con la sua unità ha evitato ciò che è successo poi negli anni passati.
Antonio Di Maria, presidente della Provincia, ha detto che la partecipazione della Rocca a questa iniziativa non risponde solo ad un dovere istituzionale.
Nulla può giustificare l'infamia di cui si  macchiò anche la nostra Nazione.
Peraltro, con le leggi razziali fummo privati anche di intelligenze e tra queste certamente Enrico Fermi che, pur non essendo ebreo, ma la moglie sì, dovette scappare all'estero.
Il presidente ha, infine, rivolto un appello a tutte le Scuole affinché i loro studenti visitino la mostra allestita al Museo del Sannio che sarà aperta a tutti per altri 20 giorni.
Antonella Tartaglia Polcini, professore ordinario, ha portato i saluti del rettore dell'Università del Sannio, Filippo de Rossi.
Il primo pensiero Tartaglia Polcini lo ha rivolto ai giovani presenti in sala, una lectio magistralis quella di oggi, che li aiuti a portare dentro di sé i segni della memoria.
Benevento, ha continuato Tartaglia Polcini, è stata scelta come tappa di una importante Mostra, testimonianza essenziale e modo per guardare verso il futuro.
Quindi ha citato l'art. 22 della Costituzione il quale recita che: Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome, un articolo questo non tanto noto e citato, ma di fondamentale importanza e incisività.
Giovanna Maria Iurato, prefetto, ha evocato e ricordato la discriminazione degli ebrei nei secoli.
Miriam Rebhun, della comunità ebraica di Napoli, ha parlato invece della sua comunità e dell'attività svolta.
A questo punto, completati i saluti istituzionali, c'è stata la esecuzione di due brani musicali, "Schindler's list" e "La vita è bella", da parte del trio composto da Angela Pascarella, violino; Angelo Del Vecchio, pianoforte e Gaia De Rosa, percussioni, tutti allievi del Conservatorio Statale di Musica "Nicola Sala", guidati dalla docente Rossella Vendemia.
Prima di passare la parola al relatore della lectio magistralis, il prefetto Cappetta ha consegnato le medaglie d'onore ai familiari di Antonio Ricci, Angelo Castello e Salvatore Forte, deceduti nei campi di sterminio nazisti.
Antonella Tartaglia Polcini ha quindi consegnato a Gadi Luzzato Voghera, a nome dell'Università degli Studi del Sannio, la medaglia in bronzo coniata in occasione del primo decennale dall'autonomia dell'Ateneo sannita.
Enza Nunziato, prima di cedere la parola a Gadi Luzzato Voghera, per il suo intervento conclusivo della giornata, ha informato i presenti che la Menorah, il candelabro a sette bracci, esposta a simbolo della manifestazione, è stata realizzata da Vincenzo Vallone, architetto.
A questo punto ha avviato la sua relazione Gadi Luzzato Voghera che ha parlato di una legge, quella delle persecuzioni razziali, che è frutto di un'assunzione collettiva di responsabilità. La società si è privata peraltro di intelligenze compiendo così una scelta di automutilazione.
Luzzato si è detto contento di aver assistito alla consegna delle medaglie ai giovanissimi dell'epoca che subirono la deportazione e la morte.
La sconfitta di quell'epoca, ha ancora detto Gadi Luzzato, non è definitiva perché viviamo in una società dove diamo per scontata la libertà e la democrazia, cose queste che, di contro, non sono affatto scontate.
Quella legge del 1938 venne esaminata e votata in 62 minuti di non discussione da un Parlamento pienamente legittimo, lo stesso che poi ha varato, nel 2000, la legge per la Giornata della Memoria.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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