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Benevento, 24-01-2019 19:48 ____
Vagli a dire guardandoli in volto, a pochi centimetri di distanza da loro, che vanno rigettati in mare
La rete ti consente di uccidere senza troppi scrupoli di coscienza. Parole di fuoco del'arcivescovo mons. Felice Accrocca, interpretate contro il ministro Salvini, alla Messa in onore del santo patrono dei giornalisti, S. Francesco di Sales
Nostro servizio
  

L'arcivescovo Felice Accrocca ha colto l'occasione della Giornata della Comunicazione Sociale, che si tiene nel giorno dedicato a San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, per sparare una micidiale bordata, dirompente e distruttiva, contro la politica dell'accoglienza di questo Governo.
Si badi bene: Non ha mai fatto il nome del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ma ogni parola, ogni riferimento, secondo la nostra interpretazione, era a lui rivolta.
Monsignor Accrocca, nel commentare il Vangelo, ha detto che Marco, l'evangelista, è stato uno scrittore estremamente realistico anche se non molto raffinato.
Egli descrive, in maniera molto realistica, la folla che cerca di toccare Gesù, a rischio di schiacciarlo, una folla che produce anche odori non sempre delicati.
Ma quella è una comunità vera, non virtuale.
Sulla rete internet dei nostri giorni, questi odori non si sentono né si è schiacciati dal peso della folla e la conversazione la si può troncare in qualunque momento ed anche la pronuncia di parole violente è più facile, perché non c'è l'interlocutore in carne ed ossa.
Non so però, ha detto monsignor Accrocca e qui riferendosi certamente al comportamento del ministro Salvini, quanti sono però in grado di farli, di ripeterli questi gesti di violenza, anche davanti ai volti delle persone segnate dal dolore.
Vagli a dire guardandoli in volto, a pochi centimetri di distanza da loro, che vanno rigettati in mare.
La rete invece ti consente di uccidere senza troppi scrupoli di coscienza.
Qui il parlare dell'arcivescovo si è fatto meno aggressivo.
Dobbiamo sviluppare legami di solidarietà della vita. I rischi che il Papa ha lamentato proprio nella giornata delle comunicazioni reali, ha proseguito monsignor Accrocca.
La problematica è anche nella Chiesa, ovviamente. Conosco sacerdoti con molte migliaia di amici nella rete, ma che non parlano con i fratelli nella stessa casa.
Chi come voi giornalisti, lavora con questi indispensabili mezzi di comunicazione, ha un compito importante che è quello di far emergere i fatti reali.
Dobbiamo diventare persone solide e solidali e quindi rafforzare i legami e sentirci bisognosi di essere salvati.
La nostra gente, quella del centro-sud, viene definita solare, calorosa, più di quella del nord. Perché?
Abbiamo strutturato un carattere anche in ragione di fatti climatici. Le nostre case in estate erano dei forni e bisognava starsene fuori. Questo ha favorito molto la socializzazione.
Oggi quando fa caldo è esattamente io contrario. Ci chiudiamo in casa ed accendiamo i termoconvettori.
A lungo andare tutto questo strutturerà un uomo diverso. Basteranno una ventina d'anni per la mutazione.
Ed allora bisogna lavorare per incentivare i legami.
A voi giornalisti, ha concluso mons. Accrocca, lascio questo invito alla riflessione: Cosa posso fare io per collaborare a questo progetto, a questa grande idea di riportare al centro una società fondata sulla solidarietà e sui valori del Vangelo.
Al termine della Messa, in una sala della Curia, i giornalisti hanno incontrato l'arcivescovo che ha voluto presentare, assieme a don Maurio Sperandeo, la nuova versione del giornale "Tempi Nuovi" nato nel 1997 in formato cartaceo per iniziativa di Nico De Vincentiis.
Don Maurizio ha parlato di un organo d'informazione con un legame con il territorio e con una taglio giornalistico e con la possibilità di dialogare.
L'obiettivo è quello delle relazioni che possano evitare la trappola del pregiudizio mentre noi vogliamo la cultura della costruzione di ponti.
Giovanni Fuccio, presidente dell'Associazione Stampa, ha ringraziato l'arcivescovo per la celebrazione del Santo patrono dei giornalisti consentendo così anche di ricordare i colleghi recentemente scomparsi, Nicola Russo ed Antonio Buratto.
Ha quindi sottolineato che la maggior parte della Stampa locale si è sempre ispirata all'insegnamento della Chiesa.
A margine della serata, la famiglia dei giornalisti ha avuto modo di congratularsi con i due nuovi colleghi che hanno superato l'esame di Stato e che sono diventati, dunque, giornalisti professionisti: Erica Di Santo e Luca Pietronigro (entrambi nell'ultima foto in basso).

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

comunicato n.119356




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