Una risposta ironica, "Un pacco alla camorra", alle violenze che la Campania ha subito negli ultimi decenni
Una fregatura a tutti coloro che con violenza hanno sottratto al territorio ogni prospettiva di sviluppo. Alla presentazione dell'iniziativa il procuratore Aldo Policastro sostiene chi si impegna per la legalita'
di Diego De Lucia
"E' una grande fortuna avere soggetti che si impegnano così sulla legalità".
Aldo Policastro, procuratore della Repubblica di Benevento, ha, con queste parole, elogiato l'Associazione Libera ed i tanti giovani che, questa sera, hanno assistito all'iniziativa "Facciamo un Pacco alla Camorra" presso la sede della Cooperativa Sociale Kairos in via dei Mulini.
Il procuratore ha rimarcato: "La morte di don Peppe Diana per mano della mafia ha sconvolto tanti movimenti e messo in piedi un momento denso d'impegno di speranza e non solo una voce nel silenzio.
Dava speranza e ne faceva un atto collettivo".
L'iniziativa, moderata da Simone Razzano a cura del Coordinamento di Libera a Benevento, è tesa a promuovere una filiera produttiva etica, trasformando i luoghi confiscati alla camorra in ambienti di legalità dal forte impatto sociale, attraverso l'inserimento lavorativo in azienda oppure il recupero terapeutico di soggetti socialmente deboli e svantaggiati.
L'appuntamento è, ormai, diventato una consuetudine annuale per Libera Benevento che, però, quest'anno, ha inteso arricchire l'iniziativa raccontando le storie di bellezza e riscatto del territorio sannita in cui i giovani hanno ruolo di pieno protagonismo, utilizzando lo slogan #Proviamoci@nonrassegnamoci.
Il pomeriggio è stato vissuto anche sugli intermezzi musicali eseguiti da Eugenio Delli Veneri.
All'incontro hanno partecipato Felicita Delcogliano ed Antonio Iermano.
Perché si organizza un Pacco alla Camorra?
Per riappropriarci del suo utilizzo per dare una risposta ironica alle violenze che la Campania ha subito negli ultimi decenni.
Facendo "un Pacco alla camorra" si "approfitta" della rilevanza mediatica della Camorra per restituire almeno in parte quelle fregature ricevute in tanti anni dalla criminalità organizzata, dalla malapolitica, dal malaffare. Una fregatura a tutti coloro che, con violenza, hanno sottratto al territorio ogni prospettiva di sviluppo.
Michele Martino, referente provinciale Libera Benevento, che ha introdotto l'appuntamento, ha detto: "Raccontiamo bellezze del territorio.
Stiamo insieme e condividiamo progetti".
Poi l'esortazione: "Le associazioni solitarie non servono, occorre essere uniti".
Infine, ha concluso: "Sono ponti di memoria e luoghi d'impegno per ridare dignità a tutti i volti ed a tutte le storie che hanno caratterizzato dal 1992 la lotta alle mafie".
Quindi, ci sono stati i contributi, definiti "petali di speranza", con le testimonianze di Valentina De Luca, presidente Cooperativa Kairos; Alessandra Varricchio, animatore Progetto Policoro della Diocesi di Benevento; Francesco De Vita, imprenditore Noslot; Michele Palmieri, Cooperativa Sociale di comunità Care della Diocesi Cerreto Sannita - Telese Terme - Sant'Agata dei Goti; esponenti del Clan Gruppo Scout Benevento 3.
De Luca ha sottolineato come si possa fare impresa anche nel Sannio in maniera sana e pulita.
Alessandra Varricchio del Progetto Policoro ha evidenziato come si abbia la possibilità di scoprire esempi e nuove modalità di lavorare facendo comunità.
Mentre MIchele Palmieri della Comunità Care ha detto: "Diamo una proposta attiva e lavoriamo per un'agricoltura sociale sui beni incolti per metterli a sistema".
Francesco De Vita ha raccontato, invece, il perché abbia deciso di non puntare sulle slot machine nella propria attività commerciale.
La scelta è stata anche sostenuta dalla Caritas con l'iniziativa No Slot che prova a sradicare il problema della dipendenza dal gioco nella città.
Il procuratore, chiudendo l'incontro, ha esortato i presenti a puntare sull'economia pulita, sul rispetto dei diritti e sull'ambiente.
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